Pasqua a tavola, trionfa l’agnello
Merito anche dei prezzi più contenuti rispetto al pesce, sia pur locale
ORISTANO. Per gli oristanesi è stata una Pasqua all'insegna della tradizione: in gran parte delle tavole non sono mancati l'agnello o il maialetto, rigorosamente allevati in Sardegna. Ma neppure il pesce, quello pescato nel golfo di Oristano, s'intende: muggini, anguille, mitili; di aragoste locali, almeno nei banchi del pesce del mercato di via Mazzini, neppure l'ombra. «Le condizioni del mare in questi ultimi giorni – dice Gianfranco Belvisi, titolare di un box – non hanno consentito la pesca. Ma se ce ne fosse stata, il prezzo non poteva essere inferiore ai 120 euro al chilo, mentre per un chilo di gamberoni locali freschi, non sarebbero bastati 80 euro».
In mancanza di aragoste gli amanti dei crostacei hanno dovuto ripiegare sull'astice, di importazione però. Prezzo: 40 euro al chilo. Troppo alto per molti, motivo per cui gran parte di quello disponibile è rimasto invenduto. «40 euro – dice una signora – tra l’altro per un prodotto che non è neppure locale, è decisamente troppo».
Allora meglio ripiegare sul classico agnello o maialetto. Sabato il prezzo di quello ancora disponibile, variava da 9.90 a 12.90 al chilo, nei supermercati della grande distribuzione il costo era di 6.90. Molti si sono lasciati sfuggire un laconico: «Chissà da dove arriva», e sono passati oltre. «Il costo di agnello e maialetto – dice un macellaio – rispetto a quindici giorni fa, è aumentato di due euro soltanto». Come sempre ad aumentare decisamente in questi ultimi giorni, sono stati i prezzi della frutta e della verdura. I funghi coltivati come il cardoncello ieri mattina viaggiavano a oltre 15 euro al chilo. Insomma, per un pranzo di Pasqua a base di pesce, anche acquistando orate o spigole di allevamento, la spesa a persona non è stata inferiore a 35 euro; mentre per un menù a base di carne dai 15 ai 20 euro, sempre a persona. «La vendita – conclude Belvisi – è andata molto a rilento: la crisi, nonostante tutte le rassicurazioni che arrivano da più fonti, si fa sentire eccome. E morde ancora in maniera forte.».
Piero Marongiu