Trivelle sì, ma per la cartografia geologica
San Vero Milis, la comparsa di un’apparecchiatura a Sa Mesa Longa ha provocato allarme
SAN VERO MILIS. Dietro la spiaggia di Sa Mesa Longa c’è una trivella. Un avvistamento che ha spaventato i gitanti di Pasqua, magari sollecitati dall’imminente referendum sulle trivellazioni che dovrebbero ricercare la presenza di idrocarburi.
Quella posteggiata a Sa Mesa Longa, però, non c’entra nulla con la ricerca del petrolio e tantomeno con il referendum del 17 aprile.
Infatti, si tratta del progetto “Carg”, che è la sigla di “cartografia geologica d'Italia”, affidato al servizio geologico italiano che sta completando un disegno su scala nazionale e internazionale mirato alla rivalutazione e alla diffusione delle tematiche relative alle geoscienze.
Nelle versione isolana, l’obiettivo è focalizzato sulla stesura di una cartografia geologica precisa e consultabile dagli esperti. Il compito è stato affidato all’equipe guidata dal professor Luciano Lecca dell’università di Cagliari e i lavori sono focalizzato sull’indagine di possibili contatti tra i sedimenti recenti e quelli più antichi.
In altre parole, i carotaggi operati dalla trivella dovranno dimostrare, o escludere, eventuali accostamenti tra le sabbie argillose del sottosuolo di Capo Mannu, vecchie di circa tre milioni di anni, e i sedimenti più profondi che risalgono al Miocene, la penultima epoca dell’era Cenozoica datata più di 5 milioni di anni fa. Una trivella legata allo stesso progetto era comparsa due anni fa a Mandriola. Il Carg venne avviato nel 1988: prevede la realizzazione dei 652 fogli geologici e geotematici alla scala 1:50.000 per la copertura dell’intero territorio nazionale. Per la realizzazione di 255 fogli, pari a circa il 40 per cento dell’intera copertura cartografica, sono stati assegnati finanziamenti statali per un totale di 81.259.000. (c.z.)