Ex esposti amianto, oggi il sit-in davanti al Tribunale
Gli operai dell’Eternit sarda indosseranno le tute bianche «Quaranta decessi già registrati, vogliamo la verità»
ORISTANO. Hanno invitato anche gli 88 sindaci della provincia ad unirsi al sit in che gli ex operai dei due stabilimenti che fino al 1992, a Oristano e Marrubiu, producevano manufatti per l’edilizia in cemento amianto, terranno questa mattina di fronte al Tribunale. L’iniziativa ha lo scopo di sollecitare la Procura a rendere noti i risultati dell’indagine aperta a seguito dell’esposto presentato dall’Associazione ex esposti amianto di Oristano il 26 luglio del 2012 e che ipotizzava l’accusa di reato ambientale e omicidio colposo nei connfronti della società Eternit sarda, collegata alla Eternit di Casale Monferrato e proprietaria, nella prima fase, dello stabilimento sorto a Oristano.
Questa mattina, in piazza Aldo Moro, gli ex operai indosseranno le tute bianche, le stesse che negli anni Novanta erano state il simbolo della battaglia nazionale per l’approvazione di una legge che bandisse definitivamente l’utilizzo di questo materiale, pericolosissimo per la salute e che può provocare malattie mortali e invalidanti come il mesotelioma pleurico e l’asbestosi. «Oggi, nel nostro territorio, si contano una quarantina di decessi provocati dalle fibre d’amianto e diversi sono i pazienti in osservazione medica», spiega Giampaolo Lilliu, presidente provinciale di Areas che spiega la scelta di manifestare in concomitanza con la Giornata mondiale delle vittime dell’amianto che si tiene il 28 aprile di ogni anno. Abbiamo il piacere di invitarvi all'iniziativa che avrà inizio alle 9.30 presso piazza Aldo Moro fronte tribunale Oristano.
«Ci preme mettere in evidenza che la battaglia è riferita alla vertenza “Eternit” al fine che venga resa giustizia alle vittime causate dell’esposizione alla fibra killer dell’amianto in quanto non ci possono essere morti di serie A o di serie B – dice ancora Lilliu – se in Piemonte la magistratura si è espressa sulle responsabilità del disastro di Casale Monferrato, chiediamo che altrettanto avvenga a Oristano e che la Procura si esprima in merito al nostro esposto utile ad individuare eventuali responsabilità nei confronti dei proprietari della Eternit sarda per l’accusa di reato ambientale e omicidio colposo». È una questione piuttosto delicata quella sollevata da Lilliu, che ricorda come in realtà i timori di altri casi di malattie collegate all’amianto non siano cessate e che il “picco” dei casi, si avrà fra qualche anno, come prevedono i medici.
«La nostra iniziativa non ha solo lo scopo non dimenticare – conclude Giampaolo Lilliu – ma serve per continuare a difendere i diritti per una vita e un ambiente migliore per i nostri giovani, per i nostri figli, alle vedove, ai figli dei nostri colleghi prematuramente scomparsi».