Morti per amianto, l’inchiesta avanza
Il procuratore Basso ha ricevuto e rassicurato una delegazione di lavoratori che avevano tenuto un sit-in in mattinata
ORISTANO. L’inchiesta della magistratura oristanese sulle morti per l’amianto prosegue. È questa la rassicurazione data ieri mattina dal procuratore della Repubblica Ezio Basso che ha ricevuto una delegazione dell’associazione ex esposti che chiedeva di conoscere a che punto fossero giunte le indagini scaturite dall’esposto presentato dall’associazione nel 2012 con l’ipotesi di reato ambientale e omicidio colposo a carico delle proprietà delle due aziende che fino agli inizi degli anni Novanta, a Oristano e Marrubiu, lavoravano il cemento amianto. L’incontro con il procuratore è avvenuto al termine del sit in tenuto sul piazzale del Tribunale per riproporre il dramma delle tantissime famiglie che hanno subito lutti a causa di malattie terribili come l’asbestosi e il mesotelioma pleurico, provocate appunto dall’aver respirato le fibre d’amianto. In provincia di Oristano, un a delle zone del territorio nazionale più colpite dal problema, proprio per via della presenza, ad appena venti chilometri di distanza l’una dall’altra di fabbriche che producevano manufatti per l’edilizia in cemento amianto, sono ormai quaranta i decessi per cause ascrivibili a questo micidiale materiale, finito fuori legge nel 1992 dopo le dure lotte dei lavoratori. Ieri, a manifestare, con indosso ancora una volta le tute bianche, c’erano gli ex dipendenti dei due stabilimenti ormai chiusi, ma anche le vedove e gli orfani di coloro che a causa dell’amianto si erano ammalati. Fra loro, Cristina Cimino, assessore comunale a San Vero Milis «Mio padre è morto di mesotelioma pleurico e la nostra presenza oggi serve a scuotere le istituzioni su un problema gravissimo: i ritardi nelle bonifiche». Già, perché l’amianto, sotto forma di eternit, è ancora presente in misura importante nell’ambiente. Non è un caso che gli amministratori locali intervenuti alla manifestazione, abbiano ricordato gli impegni e le difficoltà per la bonifica. Il sindaco di Solarussa, Roberto Marceddu, ha però annunciato l’accordo fra il suo Comune e la Regione per l’avvio di un censimento dell’amianto presente nel territorio. Efisio Sanna, assessore all’Ambiente di Oristano, ha invece annunciato la prossima bonifica dell’arenile di Torre Grande, mentre Massimo Torrente, amministratore straordinario della Provincia ha detto che i fondi per i contributi ai privati per le bonifiche sono stati in parte sbloccati. Molto stanno facendo le associazioni del volontariato, come l’Aiea, il cui presidente, Francesco Carta, ha presentato gli esposti sull’inquinamento delle zone industriali di Ottana e Assemini.