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L’aula consiliare e un giardino intitolati a due celebri bosani

BOSA. Nuove intitolazioni in arrivo. L’amministrazione civica intende dedicare l’aula consiliare al maestro ed ex sindaco Paolo Mereu e un’area verde a Terridi al caporale Antonio Loru, catturato...

04 maggio 2016
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BOSA. Nuove intitolazioni in arrivo. L’amministrazione civica intende dedicare l’aula consiliare al maestro ed ex sindaco Paolo Mereu e un’area verde a Terridi al caporale Antonio Loru, catturato dalle forze armate sovietiche nel 1942 e deceduto in un campo di prigionia nel 1943.

Il maestro Paolo Mereu, nato a Nuoro nel 1916, ha ricoperto la carica di primo cittadino di Bosa dal 1961 al 1972 e viene ancora oggi ricordato per la sua caratura umana e politica. L’esecutivo intende ricordarlo, grazie al consenso espresso dalla famiglia, intitolandogli l’aula consiliare di piazza Carmine «Per l’impegno profuso a favore della città». Qualche giorno fa la giunta ha firmato la delibera, formale passaggio che avvia l’iter che passa necessariamente attraverso un nullaosta atteso dalla Prefettura di Nuoro.

Un’altra intitolazione, questa volta di un giardino pubblico è invece prevista a Terridi. Una nota pervenuta al Comune nel settembre del 1994 dal Ministero della Difesa comunicava che, dopo le verifiche effettuate negli archivi segreti di stato a Mosca, era emerso che il bosano Antonio Loru, caporale dell’esercito dato fino a quel momento per disperso durante la seconda guerra mondiale, era stato catturato dalle forze armate sovietiche il 18 dicembre 1942. Internato in un campo di concentramento, il soldato originario di Bosa era poi deceduto il 27 maggio del 1943. Nel marzo del 2016 lo studioso Gianni Fois a nome anche dei parenti del caporale Loru, ha chiesto all’amministrazione di ricordare il militare con i dovuti onori nella sua amata città natale. Richiesta accolta dall’esecutivo che ha ritenuto «Doveroso rendere omaggio al sacrificio e intitolargli il prato situato nel rione Terridi tra le vie Pietro Mastino, Francesco Passino e Generale Ibba Piras». (al.fa.)

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