La Nuova Sardegna

Oristano

santa giusta

Alla ricerca di tesori nascosti con il nuovo robot acquatico

Alla ricerca di tesori nascosti con il nuovo robot acquatico

SANTA GIUSTA. Corre sul pelo dell’acqua e nel frattempo, scandaglia e fotografa i fondali. Non è sbagliato definirlo “robot acquatico” il nuovo strumento che utilizzando la tecnologia ormai nota dei...

20 maggio 2016
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SANTA GIUSTA. Corre sul pelo dell’acqua e nel frattempo, scandaglia e fotografa i fondali. Non è sbagliato definirlo “robot acquatico” il nuovo strumento che utilizzando la tecnologia ormai nota dei droni, sta consentendo di conoscere meglio la laguna. Ciò che ha rilevato consentirà , attraverso la lettura di una mappa tridimensionale, di capire come si sono formati i fondali dello stagno, se la laguna anche millenni addietro fosse simile a quella che conosciamo oggi e, importantissimo per l’archeologia, scoprire come mai sui fondali a circa 600metri dalla riva sia arrivato il giacimento composto da vari manufatti, in particolare, anfore, risalenti ad un’epoca compresa fra il VII e il II secolo avanti Cristo, individuato tempo fa dalla Soprintendenza e attualmente, oggetto di studi. I vantaggi della nuova tecnologia, messa a punto dal Consorzio Pro Ambiente e impiegata in un progetto che mette assieme il Cnr Ismar di Bologna e che in Sardegna, attraverso un piano a vasto respiro finanziato dalla Regione ha la collaborazione dell’Iamc di Torre Grande, sono molteplici.

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