La Nuova Sardegna

Oristano

BOSA

Il Pd: fiducia al sindaco Mastino, critiche all’opposizione

Il Pd: fiducia al sindaco Mastino, critiche all’opposizione

BOSA. Dal Partito democratico, a firma del segretario del circolo di Bosa Salvatore Angotzi, arriva la rinnovata fiducia nei confronti dell’operato amministrativo della maggioranza e del sindaco...

22 luglio 2016
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BOSA. Dal Partito democratico, a firma del segretario del circolo di Bosa Salvatore Angotzi, arriva la rinnovata fiducia nei confronti dell’operato amministrativo della maggioranza e del sindaco Luigi Mastino. «L'azione della coalizione Bosa Cominciamo il Domani prosegue senza indugi. Il sindaco Luigi Mastino gode della più totale fiducia da parte del Pd», premette Salvatore Angotzi, che in aula consiliare ricopre il ruolo di capogruppo Dem. Per il segretario del circolo Pd «Gli attacchi delle opposizioni fanno parte del gioco della democrazia, dove chi governa è sempre soggetto alla critica, non sempre costruttiva, ma oramai distruttiva. Soprattutto da chi in 15 anni di governo della città non ha lasciato certo il segno» il contrattacco. «Chi si impegna ogni giorno per mandare avanti un’amministrazione, con le poche risorse a disposizione, dovrebbe ricevere più sostegno da chi ha a cuore questa città» quindi l’appello, rivolto direttamente alla società civile. Salvatore Angotzi traccia poi un primo bilancio dei primi due anni di amministrazione. «I risultati raggiunti sono tanti, e sono sotto gli occhi di tutti. Certo, c'è chi dice che “si poteva fare di più...e meglio...” ma, come abbiamo detto in campagna elettorale, nessuno ha la bacchetta magica, e le decisioni impopolari prese sono anche la conseguenza del lassismo imperante nei decenni scorsi». Per il segretario «Le regole servono per una civile convivenza, senza sarebbe il caos. A qualcuno piace il caos? A noi no. Regole certe significa impedire le disparità, meno discrezione nelle scelte». Infine, «Il lavoro prosegue seguendo le direttrici della legalità e della trasparenza. Saranno gli elettori a giudicarci» conclude Angotzi. (al.fa.)

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