La Nuova Sardegna

Oristano

la festa scomparsa

Appello per salvare le pubblicazioni su Santa Croce

Appello per salvare le pubblicazioni su Santa Croce

ORISTANO. Quest’anno la festa non c’è stata, almeno nella sua espressione civile : Santa Croce rishcia di tornare nel dimenticatoio dove era piombata per lungo tempo. Festa di popolo, legata al...

27 settembre 2016
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ORISTANO. Quest’anno la festa non c’è stata, almeno nella sua espressione civile : Santa Croce rishcia di tornare nel dimenticatoio dove era piombata per lungo tempo. Festa di popolo, legata al mercato del bestiame, era caduta in disuso per essere nuovamente valorizzata a cavallo del nuovo millennio. Da quest’anno è tornata ad essere solo festa religiosa: non sono stati trovati i soldi per ballie canti al Foro Boario. E anche il lavoro documentale fatto in questi anni, con la pubblicazione del periodico “Diario di Santa Croce” per iniziativa e cura dello studioso Beppe Meloni, rischia di andare perduto. Ecco perché lo stesso Meloni si fa promotore di un’iniziativa che ha come scopo salvare quello che rimane del giornale che si stampava ad Oristano in occasione della festività di Santa Croce e che conteneva tante notizie storiche e foto d’epoca, riferite all’antica sagra. La rivista è stata pubblicata dal 2002 al 2012, per un totale di circa dieci numeri.

L'invito di Beppe Meloni, è rivolto a tutti coloro che hanno apprezzato l’iniziativa e a tutti i vecchi dirigenti dell'associazione, «affinché mettano tutte le vecchie copie che possiedono, a disposizione, per raggrupparle in un’unica pubblicazione da distribuire agli amanti della storia e delle tradizioni locali».

«Chi ha, dunque - continua Meloni - vecchie annate a disposizione, è pregato di contattarmi al 0783/210335, in modo che sia possibile realizzare questa bella iniziativa, che, ne sono certo, farà piacere agli oristanesi. L’Associazione culturale festeggiamenti Santa Croce - ricorda a Beppe Meloni - vide la nascita nello studio notarile Edoardo Mulas Pellerano, il 26 giugno 2003, al quarto piano del Corso Umberto, 10 nel palazzo Falchi».

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