La Nuova Sardegna

Oristano

referendum

Prime 1.500 firme ai banchetti contro la gestione Abbanoa

ORISTANO. Le prime tappe portano immediatamente ad alta quota. Sono circa 1.500 le firme raccolte dal comitato che promuove il referendum popolare consultivo contro Abbanoa. La mossa è stata ispirata...

16 ottobre 2016
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ORISTANO. Le prime tappe portano immediatamente ad alta quota. Sono circa 1.500 le firme raccolte dal comitato che promuove il referendum popolare consultivo contro Abbanoa. La mossa è stata ispirata dai consiglieri comunali di opposizione, ma ha raccolto, strada facendo, altre adesioni tanto è vero che i banchetti allestiti in questi primi giorni hanno trovato pronto alla firma un alto numero di cittadini. Il tetto da raggiungere per poter proporre la consultazione è quello delle tremila adesioni. Per questo il comitato sta impegnando le sue energie nel fine settimana in città e nelle frazioni dove si è registrata un’adesione che ha lasciato soddisfatti i promotori dell’iniziativa. Naturalmente il referendum non avrà potere decisionale, ma serve solo per fiutare gli umori della cittadinanza in merito alla questione Abbanoa. Tra Silì, Donigala e piazza Roma – oggi si prosegue a Torregrande dalle 15 alle 18 – ha contato quindi le prime 1.500 adesioni. Altri banchetti saranno organizzati nei prossimi giorni nei quartieri del Sacro Cuore e a Torangius e resta aperto dal lunedì al venerdì l’ufficio elettorale del Comune. Con tremila voti si potrà poi indire il referendum che propone il quesito: «Volete che il Comune adotti tutti gli atti ed effettui tutte le azioni necessarie affinché Oristano possa gestire direttamente il servizio idrico?». L’abbandono di Abbanoa trova però molto scetticismo nella giunta Tendas e nella maggioranza che la sostiene perché farebbe decadere le cause milionarie per il risarcimento chiesto dal Comune e perché viene ritenuta fuori legge un’uscita dal gestore del servizio idrico.

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