La Nuova Sardegna

Oristano

Il malato di Sla sentito in Procura

di Simonetta Selloni
Il malato di Sla sentito in Procura

Oristano, il magistrato ha ascoltato il 19enne al quale viene negata l’assistenza

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ORISTANO. Non è stato facile arrivare fino in Procura, ma il passo era necessario. E così ieri mattina, il 19enne oristanese malato di Sla, ha portato a palazzo la sua malattia, la sua storia e la sua battaglia. Da un po’ di tempo va accumulando alcuni primati: è il più giovane malato di Sclerosi laterale amiotrofica d’Italia, ha la malattia nella sua forma più aggressiva, e non riesce ad ottenere l’assistenza del Comune. Non la ottiene, perchè la sua pratica è stata bloccata dalla dirigente dell’Ufficio Servizi sociali Daniela Sistigu, che, nonostante il parere contrario dell’assessore Maria Obinu, ha fermato l’iter per l’assistenza eccependo problemi su tutti i fronti: l’Isee della famiglia, i certificati medici, la modulistica. Una storia complicata, che la famiglia e il ragazzo, assistiti dall’avvocato Mario Gusi, hanno portato all’attenzione del procuratore della Repubblica Ezio Domenica Basso. L’incontro di ieri è stato formale: all’esposto presentato dal 19enne sono seguite dichiarazioni spontanee messe a verbale, la produzione documentale dei certificati già consegnati ai Servizi sociali. Non ci sono persone indagate, ma sembra di intuire che ci si muova nel campo dell’abuso d’ufficio.

Lo scoglio sul quale si è incagliata la pratica di assistenza del ragazzo è la dichiarazione Isee che certifica il reddito della famiglia. Secondo la funzionaria, non sarebbe congruo: a per corroborare questa ipotesi si sarebbe persino fatto riferimento a precedenti situazioni giudiziarie di un componente della famiglia. I familiari del ragazzo sono indignati: intanto non ritengono che la certificazione Isee possa essere oggetto di contestazione, anche perchè a rilasciarla è l’Inps. Entrare nel merito è terreno pericoloso, anche perchè, se eventuali censure saranno mosse, sarà l’Agenzia delle entrate a farle e non certo un funzionario comunale.

Lascia comunque interdetti una considerazione: stando al racconto del ragazzo e dei suoi familiari, a fare ancora più male sarebbe stato un atteggiamento di totale chiusura da parte della funzionaria verso una situazione di una delicatezza estrema. Al ragazzo è stato detto, in vari momenti, che i documenti non erano in ordine, che comunque il Comune non aveva fondi per dare corso alla richiesta. Una circostanza, quest’ultima, smentita dallo stesso assessore Obinu: i fondi ci sono, eccome.

Questo ragazzo dei primati, il più giovane malato di Sla dell’Italia, e forse l’unico al quale viene negata l’assistenza, avrebbe probabilmente fatto a meno dei record. Avrebbe preferito una vita normale. Di certo, vuole assistenza. Ora qualche spiegazione bisognerà darla anche alla Procura.

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