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Il ministero dell’Ambiente ha accolto la deroga per il prelevamento dei ricci di mare nella zona C dell’Area Marina Protetta, ma le limitazioni imposte alimentano il malcontento dei pescato. Con i...

10 febbraio 2017
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Il ministero dell’Ambiente ha accolto la deroga per il prelevamento dei ricci di mare nella zona C dell’Area Marina Protetta, ma le limitazioni imposte alimentano il malcontento dei pescato. Con i suoi 21mila ettari, l’Amp Penisola del Sinis-Isola di Mal di Ventre, è la seconda più estesa in Italia. Il provvedimento del Ministero, che consente il prelevamento di 500 esemplari, aventi un diametro minimo di 5 centimetri esclusi gli aculei, per un massimo di 30 giornate lavorative (escluso il lunedì) fino al prossimo 30 aprile, viene considerato troppo restrittivo dagli oltre 50 operatori cabraresi facenti parte delle due associazioni di ricciai regolarmente autorizzati. Il regolamento prevede il potenziamento dei controlli in mare e a terra. Controlli che fanno venire il mal di pancia a chi è dotato di regolare autorizzazione, ma indispensabili se si vuole tutelare una risorsa preziosa, seriamente compromessa dalla pesca indiscriminata, ad alto rischio di scomparsa. (pi.maro.)

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