La Nuova Sardegna

Oristano

Riso, crolla il prezzo e il prodotto rimane nei magazzini

Riso, crolla il prezzo e il prodotto rimane nei magazzini

L’allarme di Confagricoltura per un settore in profonda crisi Quotazione arrivata a livelli inferiori al costo di produzione

09 aprile 2017
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ORISTANO. L’Eldorado del riso oristanese non luccica più come un tempo: il settore attraversa una crisi senza precedenti, legata soprattutto al crollo del prezzo del prodotto. La Confagricoltura lancia l’allarme: «La campagna risicola che partirà nelle prossime settimane rischia di essere fortemente condizionata dalla grave crisi del comparto. Il crollo del prezzo del riso è la conseguenza di massicce importazioni in Europa dai paesi dell’Asia, dell’Africa e del Pacifico». La Confagricoltura di Oristano chiede che si intervenga per assicurare «il superamento di queste difficoltà e la tutela del settore, a livello locale rappresentato da qualificate imprese con una produzione annua di circa 300 mila quintali di riso».

«I produttori - spiega Corrado Sanna, presidente di Confagricoltura Oristano - si trovano ancora oggi, all’inizio della nuova stagione con considerevoli quantitativi di riso invenduto. La filiera europea del riso sta vivendo una grave crisi di settore tra le tue cui cause ci sono da annoverare le importazioni a dazio agevolato dai paesi in via di sviluppo a cui si aggiungono le importazioni dai paesi meno avanzati ai quali è consentito di esportare a dazio zero e con quantitativi illimitati. Nel giro di pochi anni le importazioni sono cresciute a dismisura proprio da questi ultimi paesi». Il prezzo del riso è sceso quest’anno su valori sotto i costi di produzione. Le rimanenze potrebbero raggiungere livelli record: si parla di sei milioni di quintali di riso di cui la metà soltanto in Italia.

Le associazioni dei produttori europei di riso si sono incontrate a febbraio per elaborare delle proposte presentare ai rispettivi ministri dell’Agricoltura, affinché agiscano sulla Commissione europea perché siano riviste le norme sulle importazioni.

«In modo particolare dice ancora il presidente di Confagricoltura - ai governi si chiede di premere per l’applicazione della clausola di salvaguardia con la quale le importazioni siano tali da non alterare il mercato europeo. Si chiede, inoltre, di prevedere a livello europeo nell’etichettatura l’origine del riso utilizzato; di decretare lo stato di crisi del settore risicolo per poter sostenere la filiera; di attuare una campagna promozionale a livello europeo con fondi comunitari per incentivare il consumo del riso. Infine è necessario attivarsi in sede europea per fissare le regole comunitarie tra gli stati dell’Unione e i Paesi terzi nell’ambito fitosanitario e commerciale e nella disciplina dei rapporti di lavoro, per mettere al bando forme scorrette di concorrenza».

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