La Nuova Sardegna

Oristano

Nel vivo della Settimana Santa

Nel vivo della Settimana Santa

Santu Lussurgiu, le Confraternite animano i riti della Passione verso la Pasqua

12 aprile 2017
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SANTU LUSSURGIU. I riti della settimana Santa “non sono folclore o solo tradizione, ma vera fede del popolo lussurgese”. La frase è scritta nell’opuscolo redatto da don Salvatore Cambula, qualche settimana prima di lasciare la sua missione pastorale durata circa 38 anni, per presentare il triduo pasquale. E la grande partecipazione della comunità ai riti dimostra la veridicità di quella frase. Ieri, nella chiesa di Santa Croce, l’omonima confraternita ha dato vita alla rappresentazione de Su Nazzarenu (la flagellazione alla colonna del Cristo) a cui è seguita una via Crucis all’interno della chiesa e una processione all’esterno. Il rito è stato scandito nei vari momenti dal canto del Miserere e de sa Novena, eseguiti da Su Cuncordu de Santa Rughe. Oggi, la confraternita del Rosario procede alla preparazione del simulacro del Cristo morto sulla Croce e di tutti gli oggetti che verranno utilizzati per la cerimonia de “s’Incravamentu”; alle prioresse della stessa confraternita è devoluto il compito vestire la statua della Madonna Addolorata. Domani, nella chiesa di San Pietro, si celebra la messa in Coena Domini (sa Missa e Gloria”), con la lavanda dei piedi. Successivamente, dalla chiesa degli Angeli (su Cunventu) parte la processione con il Cristo crocefisso, portato dai confratelli de su Rosariu seguito dal simulacro della Madonna Addolorata, trasportato dai confratelli della confraternita del Carmine, i membri delle quattro confraternite e il clero. Il corteo è accompagnato dai canti eseguiti da Su Cuncordu de su Rosariu, che intonerà il Miserere. Venerdì Santo si celebra il momento più intenso e commovente del dramma vissuto dal figlio di Dio: s’Iscravamentu. I membri delle quattro confraternite, con indosso l’abito rituale, da su Cunventu si recano in processione alla chiesa parrocchiale. Nel luogo sacro su Cuncordu de su Rosariu si dispone ai piedi del Cristo crocefisso e intona una strofa de “sa Novena”. Quindi, quattro confratelli della confraternita de “Su Rosariu”, salgono sulle scale e, accompagnati dai canti del Miserere e de sa Novena, procedono alla deposizione del Cristo dalla Croce. La rievocazione della tragedia vissuta dal Cristo, eseguita dalle quattro confraternite secondo un rituale rimasto immutato nel tempo, crea un’atmosfera di grande coinvolgimento e commozione.

Piero Marongiu

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