La Nuova Sardegna

Oristano

Suni lascia l’Anci: «Non ci tutela sul caso migranti»

Suni lascia l’Anci: «Non ci tutela sul caso migranti»

SUNI. «Abbiamo decurtato i fondi dell'iscrizione dal bilancio. Quei 500 euro andranno ad aiutare chi è in difficoltà nel nostro paese». Il sindaco Demetrio Cherchi e l'amministrazione non credono più...

03 maggio 2017
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SUNI. «Abbiamo decurtato i fondi dell'iscrizione dal bilancio. Quei 500 euro andranno ad aiutare chi è in difficoltà nel nostro paese». Il sindaco Demetrio Cherchi e l'amministrazione non credono più nell’Anci e il primo cittadino annuncia che l'ente locale si sgancia dall'Associazione nazionale Comuni italiani non rinnovando l'iscrizione. Una presa di posizione che qualcuno legge in chiave polemica per la questione dell'accoglienza dei migranti, in particolare dell'accordo tra Anci Nazionale e Ministero dell'Interno che si traduce nei bandi Sprar. «Non solo – dice – i nostri Comuni devono trovare risposte da dare ai cittadini in tempi rapidi, ma non trovano sponda e aiuto proprio da parte dell'ente che dovrebbe garantire una forza coesa e comune di confronto, e se necessario contrapposizione, con Stato e Regione». Sul piano pratico, tenendosi lontano dalle questioni legate al bando Sprar, rimarca non pochi dubbi – espressi anche dal collega di Bosa Luigi Mastino nei giorni scorsi in aula consiliare – sul Reddito di inclusione sociale varato dalla Regione. Diversi sono gli amministratori che vedono invece nel nuovo strumento un iter macchinoso, non pienamente soddisfacente nel coprire necessità e bisogni che si materializzano quotidianamente.

«Sul Reddito di inclusione sociale mi sarei aspettato maggiore coesione e una forza tale da costringere la Regione almeno a discutere dell'argomento – conclude il sindaco di Suni – invece niente, tutto fermo, a parte qualche dichiarazione di principio. Preferisco che i 500 euro dell'adesione all'Anci vadano quindi ai servizi sociali, almeno serviranno ad aiutare concretamente qualcuno». (al.fa.)

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