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Oristano

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«Doddore, la vita appesa a un filo» 

«Doddore, la vita appesa a un filo» 

Il legale dell’indipendentista presenta istanza per i domiciliari

08 giugno 2017
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ORISTANO. «Non c'è più tempo da perdere. Dopo 40 giorni di sciopero della fame, la vita di Doddore Meloni è appesa a un filo. L’irreparabile può succedere da un momento all’altro, metto in mano ai medici, alla direzione del carcere di Uta e al magistrato di sorveglianza di Cagliari la decisione se farlo morire in carcere».

Lo ha detto l’avvocata dell’indipendentista, Cristina Puddu, annunciando di aver presentato al magistrato di sorveglianza Daniela Amato una nuova istanza per l’esecuzione della condanna in regime di detenzione domiciliare per motivi di salute e al direttore del carcere di Uta Gianfranco Pala la richiesta di disporre un parere medico sull’aspettativa di vita del suo assistito «al fine di poter approntare ogni mezzo per raccogliere le ultime volontà del detenuto».

Per Cristina Puddu la detenzione non è compatibile con le condizioni di salute di Meloni, che è al 44esimo giorno di sciopero della fame e solo da poco ha ripreso a bere, ma solo mezzo litro di acqua al giorno.

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