La Nuova Sardegna

Oristano

Le ultime stoccate prima del silenzio 

di Enrico Carta
Le ultime stoccate prima del silenzio 

Giovedì il confronto in piazza Corrias, ieri le ultime dichiarazioni per i candidati sindaco Maria Obinu e Andrea Lutzu

24 giugno 2017
3 MINUTI DI LETTURA





ORISTANO. Gli ultimi fuochi d’artificio sono andati in scena nel dibattito di giovedì in piazza Corrias. Da oggi tutto tace. La campagna elettorale è finita e la parola passa alle urne aperte domani dalle 7 alle 23 così come al primo turno. Ormai anche i muri di Oristano sanno che il ballottaggio per il nuovo sindaco vedrà ai nastri di partenza Maria Obinu e Andrea Lutzu in una competizione che durerà 16 ore, ma per la quale i motori sono accesi da tempo. Nessuno però è andato fuori giri e nel sabato che precede le elezioni le macchine delle due coalizioni saranno ai box.

A caccia degli indecisi. L’ultimo venerdì di campagna elettorale è trascorso per entrambi con un ennesimo giro per città e frazioni per catturare l’attenzione degli ultimi indecisi o di coloro che una decisione l’avrebbero già presa e sarebbe quella di non passare nelle vicinanze del seggio andando ad arricchire il corposo esercito di chi già al primo turno aveva disertato le urne. Era stato quasi il 40% a scegliere l’astensionismo, nonostante la presenza di ben sei candidati. Tra questi Anna Maria Uras ha ieri quasi palesato le proprie intenzioni di voto: «Sono certa che Oristano sarà in grado di riconoscere una nuova classe dirigente che, con un sentimento nuovo, coraggioso e generoso, sarà capace di poter dare prospettiva alla città e al suo abbandonato territorio». Somiglia molto a un assist in favore di Andrea Lutzu nonostante appena un mese e mezzo fa Anna Maria Uras fosse in corsa per un posto nella segreteria nazionale del Pd. Ma da allora molte cose sono cambiate.

Andrea Lutzu. In vantaggio al primo turno con il 29,6% dei voti, il candidato della coalizione di centrodestra con alcune liste civiche ha azzerato tutto. Dopo un’estenuante serie di dibattiti adesso trae le somme: «È stata una campagna elettorale lunghissima, intensa. La presenza di sei candidati ha reso tutto più difficile». Si può dire che abbia ormai ritirato l’ascia di guerra (politica): «I miei avversari hanno usato la massima correttezza» e questo nonostante sia la prima campagna vissuta dalla città nell’era dei social network, sui quali Andrea Lutzu così si esprime: «Il loro utilizzo, a parte le storture, è positivo. Velocizza la comunicazione, coinvolge più persone, ma non si vince solo con quel mezzo». E allora per cogliere il successo «Servono le nostre forze, gli argomenti e le persone perché sono loro che scelgono». La prima cosa da fare in caso di vittoria è «valutare la situazione del personale, dei dirigenti e del bilancio. Se perdo? Farò opposizione, provando a essere costruttivo come ho fatto aanche in passato».

Maria Obinu. Candidata sindaco per la coalizione di centrosinistra, civica e sardista respira dopo la lunga corsa di un mese. Al primo turno ha ottenuto il 21,84% delle preferenze. «È stata una campagna intensa – afferma –, ma non ci fermiamo. Qualsiasi sia il risultato, continuiamo subito il nostro lavoro». Sugli avversari la pensa diversamente da Andrea Lutzu: «La sua correttezza è stata esemplare, non altrettanto si può dire di una parte del suo entourage che ha messo più volte in giro falsità sulle mie intenzioni programmatiche. Altri hanno usato i social in maniera non sempre corretta». A sua volta però ha lanciato critiche verso la parte opposta della barricata: «Sono critiche politiche e le ho fatte rispondendo a una domanda. Se vince il centrodestra, avremo Mauro Solinas assessore con la figlia e il cognato in consiglio comunale. Mi sembra una gestione del bene pubblico con una visione esageratamente ristretta». In caso di vittoria le priorità sono «i problemi più urgenti per la stagione balneare a Torregrande e non fermarsi su Oristano Est».

In Primo Piano
La lotta al tabacco

Un sardo su tre fuma e i divieti sono ancora blandi

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative