La Nuova Sardegna

Oristano

Tendas: «Paghiamo la crisi economica» 

Tendas: «Paghiamo la crisi economica» 

Il sindaco lascia oggi l’incarico: «Fatte anche tante cose positive che non siamo riusciti a comunicare»

27 giugno 2017
2 MINUTI DI LETTURA





ORISTANO. Il bis non arriva. Come già era successo con Mariano Scarpa nel 1998, il centrosinistra non riesce a riconfermarsi. Guido Tendas sale sul banco degli imputati e si assume parte delle colpe della sconfitta di Maria Obinu, ormai ex assessore alle Politiche sociali della giunta che a giorni verrà sostituita. «Sono profondamente dispiaciuto che questa avventura non possa proseguire – esordisce l’ex sindaco –. Il nostro impegno continuerà dai banchi della minoranza». Ma naturalmente si guarda anche agli errori commessi ben prima della campagna elettorale. «Non mi chiamo fuori da questa sconfitta – prosegue Guido Tendas –, non credo comunque che le responsabilità siano tutte solo mie o dell’amministrazione che ho guidato. Uno dei motivi più importanti di questa sconfitta è che non siamo riusciti a comunicare le moltissime cose fatte. Sono sotto gli occhi di tutti, anche di chi non le vuol vedere». E via con un esempio, dato che questa mattina inizierà la bitumatura di via Brianza e via Romagna.

Guido Tendas ricorda poi che lascia lavori pubblici già avviati per venti milioni a cui vanno aggiunti i soldi di Oristano Est che, tra fondi del Comune, investimenti privati e finanziamenti di altri enti porteranno in città 54 milioni. Eppure la sconfitta è arrivata implacabile. «Credo che non abbiamo vinto perché, nonostante tutto questo lavoro, tante persone fanno ancora i conti con la povertà che avanza e la crisi economica che incombe – prosegue l’ex sindaco –. Quando le difficoltà sono così generalizzate la prima cosa che si pensa è che cambiando amministrazione possa anche cambiare la vita delle persone. Credo che non solo da domani mattina, ma neanche fra un anno la nuova amministrazione avrà inciso in nulla sulla situazione generale di crisi che colpisce tante persone».

Questo non significa non riconoscere gli errori, «ma la difficoltà maggiore cui siamo andati incontro è legata proprio alla crisi. In ogni caso chi sta fermo, non compie errori. Noi abbiamo provato a muoverci e inevitabilmente abbiamo anche commesso degli errori». E anche se non lo dice apertamente quegli errori vanno ricercati all’interno del Pd e di chi ha fatto di tutto per evitare le primarie «ben sapendo da un anno che io non mi sarei ricandidato». (e.c.)

In Primo Piano
L’incidente

Siena, il fantino sardo Andrea Chessa cade durante una corsa: è grave

Sardegna

La giunta regionale blocca i nuovi impianti di energie rinnovabili, Alessandra Todde: «Stop al far west e alle speculazioni»

Le nostre iniziative