Pulizia dei canali, due nuovi macchinari
di Simonetta Selloni
Acquistati dal Consorzio di Bonifica. II commissario Abis: gestione del territorio in chiave tecnologica
30 settembre 2017
3 MINUTI DI LETTURA
ORISTANO. Non c’è soltanto il pur importante risanamento finanziario tra gli obiettivi del Consorzio di Bonifica di Oristano. C’è anche, di pari importanza, l’efficacia dei servizi erogati ai suoi utenti e la piena attuazione della funzione della bonifica idraulica del territorio. Lo ha detto il commissario straordinario del Consorzio, Andrea Abis, nel presentare i due macchinari appena acquistati dal Consorzio, che saranno il braccio operativo della squadra altamente specializzata per la bonifica e la pulizia dei canali. «Ci sono canali che non vengono curati da 15 anni, in alcuni di questi la vegetazione è cresciuta al punto tale che qualche albero ha raggiunto i 30 centimetri di diametro», ha detto Abis. La presentazione dei macchinari, realizzati dalla ditta Energreen (di Cagnano di Pojana Maggiore, provincia di Vicenza), acquisite attraverso il concessionario Cavalli e Cavalli Srl di Cagliari è avvenuta non a caso a Tanca Molino, nel cuore del comprensorio di Fenosu, dove il Consorzio ha la sua officina e il laboratorio di carpenteria metallica. E dove ancora operai altamente specializzati realizzano i pezzi di ricambi per la rete irrigua.
Comunque, i due mezzi costituiscono lo spartiacque tra il vecchio e il nuovo modo di gestire la pulizia dei canali, prima affidata a trattori riadattati, pericolosi per gli operatori e non abbastanza efficaci. Assale bloccabile, cabina girevole, possono operare anche in profondità, falciando e trinciando le canne, che spesso li ostruiscono. E che diventano ostacoli insormontabili per il normale deflusso delle acque, come l’alluvione del 2013 ha tristemente insegnato. I canali sono pieni non solo di vegetazione, ma di rifiuti ingombranti: lavatrici, pneumatici. Tra le caratteristiche dei nuovi mezzi, l’applicazione di una vera e propria “pinza” gigante in grado di tirare fuori il prodotto dell’inciviltà e collocarlo nei mezzi per trasportare i rifiuti nei luoghi adatti.
C’è un profilo che riguarda anche la prevenzione degli incendi, nella possibilità di ripulire i canali dalla vegetazione in eccesso. Lo ha ricordato lo stesso Abis, che ha sottolineato come anche questa sia una delle priorità del Consorzio, che sta avviando proficue collaborazioni anche con le altre istituzioni. Un esempio lampante, viene dal fatto che il Consorzio abbia avuto in affidamento dalle Unione dei Comuni della Bassa Valle del Tirso e del Terralbese due terne. Si tratta di due mezzi che fanno parte di un pacchetto di una ottantina di macchinari affidati ad altrettanti comuni dalla Regione. Solo che i Comuni non hanno, tra il personale, figure in grado di guidarli; ecco quindi il “prestito”, con il beneficio della pulizia delle cunette da parte del Consorzio che può usare le terne anche per le sue esigenze.
Il costo totale dei due macchinari acquistati è di circa 500mila euro. Uno sforzo finanziario notevole, che va nella direzione dell’efficientamento, per dirla con gli esperti, e della tecnologia. Con lo sguardo proiettato sugli investimenti a lunga scadenza in termini di operatività e servizi agli utenti.
Comunque, i due mezzi costituiscono lo spartiacque tra il vecchio e il nuovo modo di gestire la pulizia dei canali, prima affidata a trattori riadattati, pericolosi per gli operatori e non abbastanza efficaci. Assale bloccabile, cabina girevole, possono operare anche in profondità, falciando e trinciando le canne, che spesso li ostruiscono. E che diventano ostacoli insormontabili per il normale deflusso delle acque, come l’alluvione del 2013 ha tristemente insegnato. I canali sono pieni non solo di vegetazione, ma di rifiuti ingombranti: lavatrici, pneumatici. Tra le caratteristiche dei nuovi mezzi, l’applicazione di una vera e propria “pinza” gigante in grado di tirare fuori il prodotto dell’inciviltà e collocarlo nei mezzi per trasportare i rifiuti nei luoghi adatti.
C’è un profilo che riguarda anche la prevenzione degli incendi, nella possibilità di ripulire i canali dalla vegetazione in eccesso. Lo ha ricordato lo stesso Abis, che ha sottolineato come anche questa sia una delle priorità del Consorzio, che sta avviando proficue collaborazioni anche con le altre istituzioni. Un esempio lampante, viene dal fatto che il Consorzio abbia avuto in affidamento dalle Unione dei Comuni della Bassa Valle del Tirso e del Terralbese due terne. Si tratta di due mezzi che fanno parte di un pacchetto di una ottantina di macchinari affidati ad altrettanti comuni dalla Regione. Solo che i Comuni non hanno, tra il personale, figure in grado di guidarli; ecco quindi il “prestito”, con il beneficio della pulizia delle cunette da parte del Consorzio che può usare le terne anche per le sue esigenze.
Il costo totale dei due macchinari acquistati è di circa 500mila euro. Uno sforzo finanziario notevole, che va nella direzione dell’efficientamento, per dirla con gli esperti, e della tecnologia. Con lo sguardo proiettato sugli investimenti a lunga scadenza in termini di operatività e servizi agli utenti.