La Nuova Sardegna

Oristano

La Regione blocca il tesoretto comunale

di Enrico Carta
La Regione blocca il tesoretto comunale

L’ente non potrà spendere una parte del milione e mezzo dell’avanzo di amministrazione. La protesta della giunta

06 ottobre 2017
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ORISTANO. La beffa di ottobre è servita. Le regole della Regione mettono il lucchetto ai cassetti del Comune che si ritrova costretto a tenere fermo un tesoretto da oltre un milione. L’amministrazione infatti non potrà usufruire degli spazi finanziari concessi dalla Regione agli enti locali e non potrà accedere a una parte cospicua del milione e mezzo di euro figlio dell’avanzo di amministrazione per gli investimenti pubblici. Era il non tanto piccolo patrimonio che la giunta si è trovata in eredità dalla precedente, ma quei soldi restano inafferrabili e il fatto che Oristano sia in buona e nutrita compagnia non funge da consolazione. Stavolta il detto «mal comune, mezzo gaudio» non sembra essere il più adatto per salutare la situazione.

«La decisione della Regione, che interessa i comuni più grandi dell’isola, ci preclude la possibilità di intervenire per finanziare la soluzione di numerosi problemi, primo fra tutti il progetto per la riapertura del teatro Garau – commenta il sindaco Andrea Lutzu –. È una decisione incomprensibile e inaccettabile, se si considera che ci sono Comuni anche di piccole dimensioni che possono usufruire di ampi spazi finanziari e risorse cospicue, mentre i comuni più grandi, che nel corso degli anni hanno già dovuto sottostare ai rigidi limiti del Patto di stabilità, oggi si vedono sottrarre anche la possibilità di utilizzare i propri avanzi di amministrazione che potrebbero essere impiegati per aggredire importanti problemi locali».

La decisione della Regione, spiega l’assessore al Bilancio Massimiliano Sanna, ha come obiettivo quello di evitare uno sforamento del patto di stabilità, per quanto questo tesoretto nulla abbia a che fare con finanziamenti pubblici ma sia frutto di economie e di atteggiamenti virtuosi degli anni passati. Ad ogni buon conto, la legge stabilisce: «Per favorire gli investimenti nei settori strategici del proprio territorio, le regioni, per uno o più esercizi successivi, agli enti locali del proprio territorio, spazi finanziari per i quali non è prevista la restituzione negli esercizi successivi». Non è stata una scelta nuova quella presa a fine settembre dalla Regione che ha stabilito le regole del gioco e deciso che per il secondo anno consecutivo a Oristano e a numerosi altri comuni sia impedito questo spazio di manovra. La Regione ha infatti scelto di privilegiare i Comuni sotto i mille abitanti avendo come obiettivo primo quello di agevolare territori alle prese con l’emergenza spopolamento. Ovviamente la decisione è penalizzante per tutti gli altri alle prese già coi ritardi con cui la Regione stessa eroga i finanziamenti: Oristano ha, ad esempio, un credito di oltre 4 milioni che in buona parte ha già anticipato con risorse proprie.

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