La Nuova Sardegna

Oristano

La rivolta di piazza Eleonora

di Roberta Fois
La rivolta di piazza Eleonora

I commercianti contestano la collocazione del mercatino di Natale: «Decisione calata dall’alto»

15 novembre 2017
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ORISTANO. Il malcontento c’è ed è evidente. Non lo nascondono i commercianti oristanesi di Piazza Eleonora. L'insoddisfazione però non è dettata da un antagonismo radicato nei confronti degli ambulanti, ma piuttosto dall'organizzazione e dalla qualità di un mercatino che, secondo gli stessi negozianti, poco ha a che vedere con l'atmosfera natalizia. I commercianti si sentono ignorati, da un'amministrazione che pare metterli davanti al fatto compiuto.

«Da parte dell'assessorato al Commercio non c'è stata attenzione nei nostri confronti - afferma Rita Musso, presidentessa dell’associazione Centro commerciale naturale -. C’era la possibilità di prendere in considerazione altri spazi, come Piazzetta Cova, ma senza avvisarci, nonostante avessimo previsto un incontro, hanno provveduto a ricollocarlo qui. Siamo seriamente dispiaciuti, non è un mercatino natalizio, ma un mercatino rionale qualsiasi quello che ci ritroveremo in piazza, senza discriminazione e senza alcuna guerra nei confronti degli ambulanti per cui nutriamo profondo rispetto. Ogni cosa si può fare, ma nel posto e nel modo giusto, ognuno deve avere la sua specificità e l'alternativa c’era».

«Da cinque anni ci tolgono visibilità – incalza anche Giovanni Melis della gioielleria B.M. Gold Preziosi – paghiamo le tasse, facciamo grandi sacrifici e ci troviamo davanti un accampamento proprio nel periodo in cui si lavorerebbe meglio. La vecchia amministrazione non ci ha mai ascoltato, ma a quanto pare cambiano i suonatori e la musica sembra sempre la stessa».

Il malumore generale non è però generato dalla presenza del mercatino e degli ambulanti, ma dalle modalità e dalla caratterizzazione che lo stesso tende ad acquisire. «Noi non siamo contrari al fatto che ci sia – spiegano Daniela Solinas e Daniela Santona dell'Ottica Santona – lo vogliamo, ma bello, caldo, caratteristico e accogliente. Lo vogliamo meglio strutturato, senza quei tendoni, di un livello superiore dettato dal buon gusto».

«Non c'è entusiasmo per via dell'esperienza negativa dello scorso anno – racconta invece Luisa Sanna di Luisa Borse e accessori -. Non abbiamo niente contro gli ambulanti anche perché se organizzato con criterio il mercatino può portare molto movimento ed essere una risorsa per noi e per la città. Dovrebbero ascoltare la nostra e la loro voce per coordinare un piano che metta tutti d'accordo. Lo scorso anno era ostruttivo, gli spazi erano mal organizzati e la tipologia della merce venduta ha soddisfatto le aspettative della clientela del mercatino di via Aristana con un allestimento per niente natalizio che ha bloccato la piazza e la ha privata delle altre attrazioni, dal trenino alla banda musicale».

Di parere più drastico è Ignazio Pisanu della Bottega del Libro: «Non è giusto chiudere la piazza con dei gazebo che ne deturpano l'aspetto, diventando un pessimo biglietto da visita anche per i pochi turisti. Non saremmo contrari se fosse artigianale, se si vendessero prodotti tipici rispettando la visibilità dei commercianti».

Della stessa opinione anche Giovanni Melis: «Non stiamo facendo ghettizzazione, difendiamo la piazza che è il salotto della città. Il mercatino va fatto rispettandone l'architettura, ora come ora non rispecchia né la Sardegna né il Natale».

Un mercatino più natalizio e omogeneo quello che sognano i commercianti. Uno spazio dove il Natale sposa la nostra tradizione colorando Piazza Eleonora di fiori e prodotti tipici del nostro artigianato, magari in piccole casette di legno addobbate da eleganti ghirlande rosse e dorate. La loro richiesta sembra non discostarsi dal punto di vista di chi vive la situazione in veste di cittadino e cliente, come nel caso di Maria Luisa Gessa e Piera Firinu, che chiedono «più gusto nella realizzazione del mercatino e un ubicazione diversa così da ravvivare anche diverse zone della città».

Lunedì pomeriggio il direttivo del Centro Commerciale Naturale si è riunito per fare il punto della situazione e mettere in luce le problematiche tra cui l'intenzione di alcuni dei commercianti a non versare, in segno di protesta, la quota prevista per le luminarie. Problematiche di cui si è parlato ieri sera durante un incontro con l’assessore al Commercio.

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