Parte la pesca al riccio: da Cabras nuove proteste
di Piero Marongiu
Mancano i moduli per le domande, criticato anche il limite massimo di raccolta «Chi è privo di autorizzazione sfugge ai controlli». Incertezza sulle imbarcazioni
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CABRAS. Domani è prevista l’apertura della nuova campagna di pesca del riccio di mare all’interno dell’Area marina protetta, ma, stando a quanto riferiscono i pescatori, non sarebbe stata ancora predisposta la modulistica per la richiesta delle autorizzazioni. «Lo scorso anno – ha detto David Bichi – intoppi vari hanno causato un rallentamento dell’inizio dell’attività di pesca. Speriamo che questa volta tutto sia pronto per il primo febbraio, anche se, visto che gennaio sta finendo, credo sia impossibile». Nell’incontro avvenuto alla fine di dicembre scorso, il Ministero dell’ambiente ha accolto anche per quest’anno le richieste formulate dagli amministratori cabraresi in materia di prelevamento dei ricci di mare in Amp, ma con le stesse modalità previste dalla deroga concessa lo scorso anno, con una serie di limitazioni, ritenute troppo restrittive e penalizzanti, che non hanno mancato di suscitare i malumori dei pescatori. Il provvedimento del Ministero, infatti, consente il prelevamento di 500 esemplari, aventi un diametro minimo di 5 centimetri esclusi gli aculei, per un massimo di 30 giornate lavorative. «Alla luce di queste regole – aveva dichiarato Giacomo Bilancetta, portavoce di uno dei gruppi di pescatori autorizzati – sarebbe stato meglio chiudere del tutto e fare poi le verifiche per vedere se la risorsa è aumentata o se è rimasta stabile o diminuita. Se si fosse ravvisato un calo avrebbe significato che a prelevare i ricci sarebbe stato qualcuno privo di autorizzazione che sfugge ai controlli». Controlli che, pur facendo discutere i circa 50 ricciai cabraresi autorizzati, vengono ritenuti indispensabili ai fini di una efficace tutela della risorsa. «Quelli controllati siamo noi, che abbiamo tutto in regola – dicono – mentre gli abusivi se la cavano sempre». Ad essere in fibrillazione in questi giorni a Cabras, visto che i ricciai, giorno prima o giorno dopo, hanno la certezza di pescare, i 13 proprietari delle imbarcazioni con una lunghezza superiore ai 12 metri, ai quali, in applicazione di una legge del 1999, i funzionari del Ministero dell’ambiente non hanno concesso, ma neppure negato, la deroga per esercitare la pesca nella zona C neppure entro le 6 miglia. Ed è proprio di questo che il sindaco Cristiano Carrus con il direttore dell’Amp Giorgio Massaro andranno a discutere domani mattina a Roma, con la speranza che la tanto auspicata deroga venga concessa, almeno fino a fine anno.