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Sindaco a processo si difende: «Non era mia la competenza»

di Enrico Carta
Sindaco a processo si difende: «Non era mia la competenza»

ORISTANO. I carabinieri volevano una risposta, ma la risposta non arrivò. La domanda è una sola: chi doveva dare quella risposta? Per il pubblico ministero Andrea Chelo il compito era in capo al...

31 gennaio 2018
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ORISTANO. I carabinieri volevano una risposta, ma la risposta non arrivò. La domanda è una sola: chi doveva dare quella risposta? Per il pubblico ministero Andrea Chelo il compito era in capo al sindaco Cristiano Carrus, quest’ultimo invece, confortato anche dalle risposte di alcuni testimoni del processo che lo vede imputato per omissione d’atti d’ufficio, sostiene che non era un adempimento che spettasse al sindaco. Tutto inizia nel gennaio del 2016 quando i carabinieri stanno eseguendo delle verifiche sulla regolarità dei documenti della cooperativa Adalia che ospita tra i migranti anche un gruppo di minori non acompagnati.

Per questi servirebbero dei requisiti che forse la cooperativa non ha per cui i militari si rivolgono al Comune affinché verifichi e quindi faccia una diffida perché si provveda a mettersi in regola. La deve fare il sindaco? È lo stesso Cristiano Carrus a sottoporsi a interrogatorio durante l’udienza di ieri: «La posta viene smistata dall’Ufficio protocollo in base alle mansioni dei dipendenti del Comune. I responsabili di ogni determinato procedimento vengono scelti dai responsabili dei vari servizi comunali e, il più delle volte, io non sono a conoscenza di chi si debba occupare di una determinata pratica». È esattamente quello che sarebbe accaduto nel 2016 di fronte alla richiesta dei carabinieri e conferme in tal senso le hanno date anche alcuni funzionari del Comune com la responsabile del servizio Suap, Barbara Poddi, la responsabile del settore Affari generali Maria Sofia Pippia e il segretario comunale Sandro Masala. Secondo i testimoni la questione era in capo al settore dei Servizi sociali e quindi da lì sarebbero dovute arrivare le risposte.

È sufficiente ciò per scagionare il sindaco come chiede l’avvocato difensore Stefano Gabbrielli? L’attesa non durerà troppo perché il 20 febbraio i giudici del collegio presieduto da Carla Altieri, a latere Maurizio Lubrano e Laura Sulis, pronunceranno la sentenza.

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