La Nuova Sardegna

Oristano

Monumenti e musei ignorati dai turisti

Davide Pinna
Monumenti e musei ignorati dai turisti

Scarso afflusso ad Antiquarium Arborense, Pinacoteca, Archivio storico e torri medievali. Il picco per Monumenti Aperti

14 aprile 2018
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ORISTANO. Non troppi visitatori, scarsa capacità di attrazione dei turisti, mancata destagionalizzazione e dipendenza da Monumenti Aperti. È il quadro che emerge dai dati sui luoghi culturali oristanesi nel 2017. La cooperativa La Memoria Storica, che gestisce l’Antiquarium Arborense, la Pinacoteca Carlo Contini, l’Archivio storico del Comune e le torri medievali ha reso noto il resoconto delle attività di queste strutture nel 2017: 6.136 i visitatori del museo cittadino, per un introito derivante dalla vendita dei biglietti di quasi 14mila euro e 1.570 i visitatori della Pinacoteca comunale, per un totale di 2mila euro di ricavi. Il 38,5% dei visitatori del museo proviene da Oristano e provincia e quasi il 21% dal resto della Sardegna. L’incidenza delle visite da parte dei turisti è trascurabile in tutto l’anno, con la significativa esclusione del trimestre estivo nel quale i visitatori non residenti rappresentano l’82% del totale, con poco più di 1.500 visite: al primo posto gli italiani, con il 28% del totale, quasi eguagliati dai francesi (23%) e con una significativa presenza inglese del 10%. Solo 333 i visitatori sardi nel trimestre estivo, dei quali un terzo non risiede in provincia: certamente nei mesi più caldi è difficile reggere la concorrenza delle spiagge, ma si conferma la debolezza del capoluogo nell’attrazione del turismo interno.

Antiquarium. Il pubblico dell’Antiquarium è in genere di età avanzata: le scolaresche rappresentano il 62% dei visitatori nel primo trimestre dell’anno, ma nel resto del 2017 la parte più consistente è composta da adulti e anziani; la presenza di ragazzi fra i 6 e i 18 anni e di studenti universitari, al di là delle gite scolastiche, resta trascurabile con il 10% totale nel corso dell’anno. Il picco annuale è a maggio, con 1.579 ingressi, l’80% dei quali gratuiti: il dato si spiega molto facilmente considerando che proprio a maggio si è svolta l’edizione di Monumenti Aperti. Interessante notare come questa rappresenti il momento di maggior fruizione dei luoghi culturali, con gli ingressi di maggio che eguagliano quelli estivi.

Pinacoteca. Per quanto riguarda la Pinacoteca Carlo Contini, anche in questo caso il picco è a maggio in occasione di Monumenti Aperti, con 386 ingressi che addirittura superano il totale del trimestre estivo con 290 biglietti staccati. Durante l’anno i visitatori arrivati dalla provincia sono stati addirittura il 76,5%, lasciando di gran lunga in secondo piano quelli provenienti dal resto dell’isola (meno del 6%) e con un ruolo significativo dei turisti solo nel trimestre estivo con il 40% degli ingressi totali.

Archivio Storico. L’Archivio storico comunale, per sua natura, ha una funzione di sostegno amministrativo – rende infatti disponibili agli uffici e a chiunque ne faccia motivata richiesta tutti gli atti prodotti dall’amministrazione – e di aiuto agli studiosi, perciò è molto ridotto il numero dei visitatori, che tuttavia, in occasione di Monumenti Aperti sono stati ben 894. Il quadro che emerge non è dei più rosei, spetta alla politica locale indagare sulle cause di questa situazione che però, probabilmente, non dipende tanto dalla qualità dell’offerta culturale, quanto dalla carente attività promozionale in Sardegna, in Italia e all’estero sulla “Destinazione Oristano” che di fatto non esiste.

Sartiglia assente. Un altro elemento che emerge e che ha un suo peso in un momento in cui il dibattito pubblico si concentra sul futuro della Sartiglia, è che la giostra non sembra avere alcun ruolo trainante per la fruizione di museo e pinacoteca, considerato che a febbraio gli ingressi sono in linea col resto del trimestre. Resta infine da sottolineare come sia totalmente assente ogni dato relativo alla fruizione delle torri. Quella di Mariano II è chiusa per questioni di sicurezza, quella di Portixedda è visitabile solo recandosi precedentemente alla biglietteria dell’Antiquarium: l’unico problema è che né sul sito del Comune né su quello del Museo compare alcuna indicazione facilmente rintracciabile. Senza contare che cartelloni e indicazioni stradali, relative ai luoghi della cultura sono carenti o usurate.

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