La Nuova Sardegna

Oristano

Zanzare, i piani per sradicare il virus del Nilo come avvenne per la malaria

Zanzare, i piani per sradicare il virus del Nilo come avvenne per la malaria

Contro zanzare e larve la proposta di utilizzare sistemi drastici simili a quelli usati tra il ’46 e il ’50

15 settembre 2018
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ORISTANO. Debellare la Febbre del Nilo con misure straordinarie per annientare le zanzare, veicolo del virus nell’uomo al quale la trasmette da volatili infetti. Un’azione analoga a quella che dal 1946 al 1950 permise nell’isola di annientare la malaria. Allora intervenne anche la Fondazione Rockefeller e persino i fondi del Piano Marshall, oltre che esperti igienisti, entomologi, e di Ddt. A una misura straordinaria fa riferimento il responsabile del reparto di Medicina dell’ospedale San Martino di Oristano, Efisio Chessa. «Ogni centimetro quadrato dell’isola fu trattato, e si riuscì a debellare la malaria. Oggi esistono sistemi efficaci e rispettosi dell’ambiente». Le aree in cui abbonda l’acqua favoriscono il proliferare di zanzare. E l’Oristanese è una zona d’elezione. Le zanzare stanno incattivendosi, si adeguano ai cambiamenti: climatici, del suolo.

«Hanno sviluppato l’”overwintering”, il meccanismo attraverso il quale sopravvivono all’inverno, anche allo stato larvale, e si ripresentano infette da un anno all’altro», dice Ferdinando Coghe, direttore del laboratorio d’analisi del Policlinico di Monserrato. Ma la situazione attuale non sembra giustificare misure così drastiche, almeno secondo il direttore della Clinica universitaria di Malattie infettive di Sassari, Sergio Babudieri: «L’azione degli entomologi, zoologi e igienisti sembra efficace. Di recente, delle cinquanta trappole installate nel Sassarese, solo due casi hanno rilevato positività».

Ieri, il sindaco di Arborea Manuela Pintus ha distribuito materiale informativo della Provincia di Oristano che si occupa della disinfestazione e che compie verifiche ogni venti giorni, intervenendo con larvicidi biologici in caso di necessità. La prevenzione resta al momento l’arma più efficace e i cittadini devono fare la loro parte: evitare i ristagni d’acqua dove possono annidarsi le larve, e proteggersi dalle punture con abbigliamento adeguato e zanzariere. Per ora, il vero Piano Marshall è questo. (simonetta selloni)
 

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