La Nuova Sardegna

Oristano

Esami Dna, le provette al perito

di Enrico Carta
Esami Dna, le provette al perito

Missione a Roma per ricevere dalla Nado i campioni di urine prelevati durante la scorsa giostra

20 settembre 2018
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ORISTANO. Perfettamente congelati. Sono i campioni di urina dei cavalieri della Sartiglia che si erano sottoposti al test antidoping durante la tanto contestata procedura effettuata nel bel mezzo della giostra equestre dello scorso carnevale. Come reliquie, sperando che non si sciolgano al pari di qualche sacro resto di santi famosi perché in questo caso non ci sono di mezzo miracoli e chiese, sono passate dalle mani dei tecnici della Nado – l’agenzia nazionale che si occupa dell’antidoping – a quelle del perito nominato dal tribunale. O meglio da un congelatore sono passate a un nuovo congelatore, quello in cui le custodirà il carabiniere del Ris di Cagliari, Carmelo Di Fede. È a quest’ultimo che il giudice per le indagini preliminari Elisa Marras, di fronte alla quale si sta svolgendo l’incidente probatorio, ha affidato il compito di estrapolare le tracce di dna che serviranno per attribuire a ciascun campione anche l’identità del cavaliere che si era sottoposto al test antidoping.

Secondo la procura ci sarebbe stato uno scambio di persone orchestrato da alcuni cavalieri per dribblare il controllo: al momento di effettuare il test, gli addetti della Nado chiamavano una persona, ma al suo posto se ne sarebbe presentata un’altra. Secondo le accuse, l’obiettivo sarebbe stato quello di far evitare il controllo a cavalieri che altrimenti sarebbero risultati positivi. È così che si è arrivati alla contestazione della sostituzione di persona che ha portato all’iscrizione sul registro degli indagati dei cavalieri Marco e Roberto Pau, Daniele Ferrari, Gianluca Russo, Giuseppe Frau, Paolo Rosas e Giuseppe Catapano.

Se dunque erano stati avanzati dubbi dal nutrito collegio di avvocati difensori sullo stato di conservazione delle provette, questi ora sono stati parzialmente fugati. Resta ora da capire se da questi campioni siano estrapolabili i profili di dna perché sarà quella la prova regina, forse anche l’unica, che la procura potrà avere a disposizione in un eventuale processo, a meno che non ci siano altri elementi dell’indagine che sinora non sono stati resi pubblici.

La soluzione del giallo, quello giudiziario si intende, è ancora di là da venire. Il perito che ha ricevuto l’incarico appena una dozzina di giorni fa, sarà in aula per esporre i suoi risultati il 12 dicembre. La difesa, affidata agli avvocati Roberto Salaris, Carlo Figus, Lorenzo Soro, Andrea D’Andrea, Carlo Figus, Carlo Pau, Pier Luigi Concas e Adriano Sollai, ha a sua volta un pool di consulenti che partecipano all’incidente probatorio. Ovviamente senza tracce di dna, l’impianto accusatorio rischia di saltare sin dal principio. Ma la procura è convinta che non ci saranno difficoltà.

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