La Nuova Sardegna

Oristano

Giganti in tour all’estero, da Cabras no alla Regione

Giganti in tour all’estero, da Cabras no alla Regione

Il sindaco Abis rigetta l’ipotesi avanzata dall’assessore al turismo Chessa: «Stiamo lavorando per riportare tutto qui e vogliamo vedere le statue al museo»

22 novembre 2019
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CABRAS. Le statue di Monte ‘e Prama non devono essere esposte in altro luogo che il museo di Cabras. L’ipotesi balenata dall’assessore regionale al turismo Gianni Chessa di far fare il giro del mondo ai Giganti, magari sognando anche un passaggio nei più grandi musei come l’Ermitage di San Pietroburgo, il Louvre di Parigi o il Metropolitan di New York, non sembra essere stata bene accolta a Cabras. Il sindaco Andrea Abis ribadisce le sue ragioni per dire di no all’iniziativa dell’assessore Chessa.

«La mia posizione è di netta contrarietà per un semplice motivo: stiamo lavorando per riunire tutto il complesso nella sua sede naturale, che è il nostro Museo perché convinti che il modo migliore per rendere più appetibile il fascino della nostra storia, e invogliare la gente a venire a visitarci, sia quello di tenere in forma unitaria tutta la collezione e non di frammentarla. E il nuovo allestimento dell’esposizione a cui stiamo dedicando risorse importanti, d’intesa proprio con la Regione, va proprio in quella direzione. L’altra sera, durante la presentazione del progetto 3D Archeovision, ho espresso le mie perplessità all’assessore Chessa, e lui ha detto di essere disponibile a riparlare della questione. In futuro, tutto quello che riguarda Monte ‘e Prama, vorremmo che venisse concordato con l’amministrazione comunale, piuttosto che esposto estemporaneamente».

Insomma, ancora una volta, Monte ‘e Prama si rivela essere argomento estremamente delicato, capace di appassionare ma anche di alimentare polemiche feroci. Come quelle sorte sul blocco degli scavi e l’impianto di un vigneto sulla collina.

In paese i favorevoli e i contrati all’idea di Chessa non si contano. Graziella Pinna Arconte, autrice di Arrasok Sidi Babai, un romanzo che racconta degli antichi eroi vissuti nel Sinis al tempo in cui vennero realizzate le statue, non è contraria all’idea dell’assessore Chessa.

«Con le dovute garanzie – spiega – si potrebbe fare. Una visibilità internazionale per il nostro territorio avrebbe ricadute positive. Anche le statue dell’Esercito di Terracotta di Xi’An della Cina orientale da anni viaggiano all’estero, perché quelle di Monte ‘e Prama non possono fare lo stesso?». Gianni Meli, consigliere di opposizione, non ha dubbi. «Chi vuole vedere le statue venga a Cabras e ne rimarrà affascinato – afferma – non è in quel modo che si invoglia il turismo a visitare il nostro territorio. Mi auguro che nessuno pensi, con la scusa del restauro, di portare fuori anche i modelli di nuraghe. Eventuali interventi, si possono fare anche qui».

Piero Marongiu

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