La Nuova Sardegna

Oristano

Restaurato l’antico organo della chiesa di S.Caterina

di Maria Antonietta Cossu
Restaurato l’antico organo della chiesa di S.Caterina

È uno dei più vecchi strumenti del genere presenti in Sardegna L’intervento è stato finanziato dalla Cei e dall’amministrazione comunale

22 novembre 2019
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ABBASANTA. Uscì dalla storica bottega artigiana Aletti di Monza nel 1886 e per oltre un secolo la sua musica risuonò tra le pareti della parrocchia di Santa Caterina d' Alessandria, prima che il tempo ne usurasse i meccanismi e ne danneggiasse le parti più delicate.

Ma 133 anni dopo il primo collaudo l'antico organo a canne ha riguadagnato bellezza e funzionalità.

La seconda vita dello strumento si deve all'opera di restauro sostenuta finanziariamente dall'amministrazione comunale, dalla Conferenza episcopale italiana e dalla Parrocchia di Abbasanta.

L'intervento di recupero è cominciato nel 2016 e ha richiesto quasi tre anni di lavoro, ma domani il monumentale strumento a canne sarà riconsegnato ufficialmente alla comunità dei fedeli con una cerimonia officiata in chiesa dal vescovo di Oristano Roberto Carboni e dal parroco don Mario Cuscusa alla presenza di una delegazione comunale guidata dal sindaco Stefano Sanna.

Le celebrazioni inizieranno alle 16,30 con il rito della benedizione, mentre per il giorno successivo è in programma il concerto inaugurale, che eseguirà Livia Sandra Frau.

L'organista terrà anche una conferenza sulla storia dello strumento prodotto dalla prestigiosa casa costruttrice lombarda Carlo Aletti, sulle caratteristiche del manufatto e sull'accurato lavoro di restauro che lo ha riportato all'originaria bellezza. Le iniziative sono organizzate in tandem da Comune e Parrocchia, che hanno contribuito a finanziare il progetto rispettivamente con 30mila e seimila euro, a cui si sommano i 21mila versati dalla Cei.

L'obiettivo condiviso dalle istituzioni civile e religiosa era quello di recuperare un bene di particolare pregio storico e artistico e di restituire alla collettività un elemento importante della tradizione liturgica.

Risultato conseguito proprio grazie allo sforzo congiunto di più soggetti. Al momento dell'acquisto l'organo parrocchiale fu sistemato alle spalle dell'altare maggiore della chiesa di Santa Caterina, ma per la sua seconda giovinezza gli è stata preferita la collocazione a sinistra dell'altare.

Una voluta dal parroco e dai restauratori per valorizzare maggiormente il prezioso manufatto, altrimenti nascosto alla vista dei fedeli.

L'organo fu sottoposto a un primo, importante ritocco nel 1956 ma non si hanno notizie precise del periodo in cui fu dismesso, di certo si sa che nessuno lo suonava più da svariati decenni. Adesso torna al suo antico e unico splendore.

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