La Nuova Sardegna

Oristano

San Quirico, adesso decide il Tar

di Michela Cuccu
San Quirico, adesso decide il Tar

I giudici amministrativi hanno ascoltato le parti dopo il ricorso di Solar Power

28 novembre 2019
2 MINUTI DI LETTURA





ORISTANO. Bisognerà attendere qualche giorno per conoscere la decisione dei giudici del Tar sul secondo ricorso presentato dalla Solar Power, decisa comunque a portare avanti il progetto per la costruzione di un impianto termodinamico e a biomasse, nella campagne di San Quirico. L’azienda altoatesina, che qualche mese fa aveva scelto di appellarsi al direttore generale della Regione, affinché rivedesse il provvedimento di stop alla nascita dell’impianto, bocciato nuovamente dai tecnici dell’assessorato regionale all’Industria, assistita dall’avvocato Piero Franceschi aveva infatti presentato un nuovo ricorso al Tribunale amministrativo regionale. Ieri mattina, l’avvocato Franceschi ha infatti ribadito la posizione dell’azienda che sostiene come la revoca della convenzione da parte del Comune di Oristano sia stata irregolare. Diversa l’opinione sia del Comune (rappresentato dall’avvocata Gianna Caccavale) che della Regione e del legale del Comitato per la tutela della Salute e la qualità della vita, Andrea Pubusa, che hanno invece riaffermato come una bozza di contratto non dimostri la disponibilità dei terreni e che a suo tempo non ci fosse stato nessun ricorso, presentato entro i termnini di legge, contro la delibera del Comune che decideva per una scelta diversa dall’amministrazione precedente che invece, aveva dato un iniziale parere positivo alla realizzazione della termocentrale. La Regione, nell’ultimo periodo della giunta Pigliaru, aveva bloccato tutto e il gradimento da parte della Solar Power era stato pari a zero. Per contro, c’era da registrare l’esultanza di residenti, comitato e giunte comunali di Oristano e Palmas Arborea che invece erano fortemente allarmati per i rischi che un impianto del genere avrebbe comportato. Il ricorso della Solar Power, riprendendo le motivazioni della bocciatura del direttore generale della Regione, contesta che sia motivo di stop il fatto che l’Assl, proprietaria di alcuni terreni su cui dovrebbe sorgere l’impianto, abbia proceduto solo a firmare la delibera che consente l’utilizzo futuro dei terreni e a presentare una bozza di contratto. Secondo la Regione, la Solar Power avrebbe dovuto avere già il contratto in mano e i terreni a disposizione. Sul decadimento della convenzione, decisa dal Comune ( che inizialmente consentiva l’uso di strade e terreni per le opere) bisognerà capire se i giudici amministrativi accolgano la tesi dell’azienda che ritiene che la decisione non spetta a una sola parte.

In Primo Piano
La lotta al tabacco

Un sardo su tre fuma e i divieti sono ancora blandi

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative