La Nuova Sardegna

Oristano

La pioggia imperversa, olivicoltori al rallentatore

di Piero Marongiu
La pioggia imperversa, olivicoltori al rallentatore

Seneghe, la raccolta nel Montiferru è arrivata comunque a 2.000 quintali di olive La qualità è alta, ma si teme possa esserci un calo della quantità di olio

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SENEGHE. L’annata olearia 2019 è in pieno svolgimento e l’oleificio cooperativo sociale lavora a pieno ritmo da qualche giorno. La produzione però è ancora lontana dalle quantità di qualche anno fa, quando, in questo periodo, i quintali di olive lavorate nel frantoio superavano abbondantemente i tremila. «Al momento siamo intorno ai duemila – dice il segretario dell’oleificio Giovanni Mastinu –, ma la campagna, a causa delle piogge cadute ininterrottamente per giorni, è in ritardo rispetto alla tabella di marcia solita».

Il ricordo del novembre 2013 con i gravissimi danni prodotti dal ciclone Cleopatra, nel Montiferru è ancora ben vivo. Tra annate di scarica e le bizze del tempo, i produttori e i soci dell’oleificio attendono di concludere una stagione che sia quantomeno soddisfacente in termini di quantità. La qualità, sempre molto elevata, non è mai mancata, così come le preoccupazioni. «La pioggia ha impedito alle nostre squadre di lavorare in continuità – spiega il presidente dell’oleificio Pietro Pais –. Adesso il prodotto sta arrivando in frantoio regolarmente e il lavoro procede senza pause».

La maturazione del frutto è ottimale e questo fa si che anche la resa per quintale sia buona. Negli oliveti seneghesi si coltivano prevalentemente la semidana, la bosana e la tonda: tre cultivar che hanno una buona resa e producono un olio di alta qualità. «Nonostante la pioggia di novembre – dice Albino Flore, produttore e titolare di una delle scuotitrici impiegate nella bacchiatura delle olive – gran parte del frutto è rimasto sulle piante, segno questo che le olive sono sane. Quindi anche la qualità dell’olio è garantita».

L’oleificio seneghese, fondato nel 1956 da 48 olivicoltori, oggi conta circa 380 soci, numero che corrisponde alla quasi totalità dei produttori. La superficie coltivata si estende per oltre quattro chilometri e mezzo di territorio, dove insistono più di 60mila piante. «Oltre al prodotto dei soci – dice il presidente Pais –, la cooperativa lavora anche le olive di altre località. I conferitori pagano la molitura e portano via il prodotto. L’oleificio commercializza solo l’olio dei soci, che viene venduto nei mercati regionali, nazionali e del nord Europa». Le olive vengono trasportate in frantoio dentro cassette forate, mentre la molitura, a freddo ad una temperatura che non supera i 25 gradi, avviene entro le 12/16 ore dal conferimento. Condizioni indispensabili per l’alta qualità.

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