La Nuova Sardegna

ORISTANO. Una maratona linguistica che si propone di mettere insieme le diverse espressioni e varianti del sardo, che vanno dalla poesia alla prosa, dal teatro alla musica, dalla lettura al declamare, cantare e recitare, ognuno con la propria sensibilità artistica. A organizzare la due giorni iniziata ieri e dedicata all’arte in limba è l’Acli Sardegna con il patrocinio del Comune e della Regione. Un evento, che terminerà oggi all’Hospitalis Sancti Antoni. La trentesima edizione, nonostante le difficoltà in cui si dibatte la lingua sarda sempre meno parlata e capita dalle nuove generazioni, mostra tutta la bontà delle sue proposte, riconducibili allo spirito che caratterizza le Acli.

Tra le novità di questa edizione, il premio unico per una sezione dedicata alla letteratura edita uscita non prima del 2016, una sezione dedicata ai laboratori linguistici di scrittura creativa e un riconoscimento da attribuire a personalità che abbiano inciso nella storia e nella cultura sarda. «Lo spirito è quello di rilanciare un premio di poesia che ha una lunga storia – spiega Franco Marras, presidente Regionale Acli –, ma anche ampliarlo con le temi cari alla nostra organizzazione. Siamo disponibili a creare le condizioni affinché le sensibilità più diverse che si occupano di lingua e cultura sarda, trovino il modo di dialogare in un tavolo neutro, con l’obiettivo di trasmettere i nostri saperi alle future generazioni». Alla segreteria delle Acli sono giunte 140 opere, tutte di ottimo livello e alcune davvero notevoli. «La qualità degli elaborati – dice Daniela Masia, segretaria del sodalizio – lascia ben sperare per il futuro della poesia sarda, sul doppio binario della lingua e della cura dell’anima. Grazie alle novità auspichiamo un maggiore stimolo verso il desiderio di praticare il sardo in ogni contesto». Stamattina le premiazioni dei vincitori nella sezione di poesia e la consegna del premio a una personalità del mondo artistico oristanese.