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La giunta Ibba perde pezzi: si dimette un altro consigliere
ARDAULI. L’amministrazione comunale perde un altro consigliere, il terzo in meno di due anni. Con l’uscita di scena di Omero Masala, che ha rassegnato le dimissioni la settimana scorsa, sono rimasti...
14 gennaio 2020
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ARDAULI. L’amministrazione comunale perde un altro consigliere, il terzo in meno di due anni. Con l’uscita di scena di Omero Masala, che ha rassegnato le dimissioni la settimana scorsa, sono rimasti solo in sette a reggere le sorti della maggioranza. Nel 2018 avevano rimesso il mandato i consiglieri Claudio Piras e Antonello Zedde e, con l’ennesimo divorzio all’attivo, si affaccia lo spettro di una crisi politica.
Le ragioni dello strappo consumatosi pochi giorni fa non sono state comunicate ufficialmente. Il diretto interessato ha preferito non commentare, ma in paese viene descritto un equilibrio interno al gruppo amministrativo precario. La diaspora di questi anni sarebbe dovuta all’insoddisfazione provocata dal mancato raggiungimento degli obiettivi programmatici con cui nel 2017 la coalizione guidata da Massimo Ibba si era presentata agli elettori. Secondo alcune indiscrezioni serpeggia tutt’ora un certo malcontento neppure troppo latente e questo potrebbe avere ripercussioni sul futuro della consiliatura.
Le voci non trovano conferma nella scarna dichiarazione rilasciata dal primo cittadino, attualmente fuori Sardegna per motivi professionali. Massimo Ibba ha preferito non entrare nel merito della questione prima di confrontarsi con il resto del gruppo. «Mi riservo di fare una valutazione dopo averne parlato gli altri esponenti della maggioranza», ha detto.
Tecnicamente il gruppo amministrativo locale avrebbe i numeri per continuare ad amministrare anche con sei soli rappresentanti eletti, ma è probabile che dopo aver perduto tre consiglieri, e trovandosi a fare i conti con altri possibili malumori, l’amministrazione faccia una valutazione di tipo politico sull’opportunità di proseguire fino al termine della legislatura. (mac)
Le ragioni dello strappo consumatosi pochi giorni fa non sono state comunicate ufficialmente. Il diretto interessato ha preferito non commentare, ma in paese viene descritto un equilibrio interno al gruppo amministrativo precario. La diaspora di questi anni sarebbe dovuta all’insoddisfazione provocata dal mancato raggiungimento degli obiettivi programmatici con cui nel 2017 la coalizione guidata da Massimo Ibba si era presentata agli elettori. Secondo alcune indiscrezioni serpeggia tutt’ora un certo malcontento neppure troppo latente e questo potrebbe avere ripercussioni sul futuro della consiliatura.
Le voci non trovano conferma nella scarna dichiarazione rilasciata dal primo cittadino, attualmente fuori Sardegna per motivi professionali. Massimo Ibba ha preferito non entrare nel merito della questione prima di confrontarsi con il resto del gruppo. «Mi riservo di fare una valutazione dopo averne parlato gli altri esponenti della maggioranza», ha detto.
Tecnicamente il gruppo amministrativo locale avrebbe i numeri per continuare ad amministrare anche con sei soli rappresentanti eletti, ma è probabile che dopo aver perduto tre consiglieri, e trovandosi a fare i conti con altri possibili malumori, l’amministrazione faccia una valutazione di tipo politico sull’opportunità di proseguire fino al termine della legislatura. (mac)
