La Nuova Sardegna

Oristano

La strada 292 è da incubo tra incidenti e corse folli

di Piero Marongiu
La strada 292 è da incubo tra incidenti e corse folli

Dopo gli ultimi gravi episodi cresce la protesta degli abitanti di Donigala L’Anas resta proprietario, ma gli interventi spettano al Comune

23 gennaio 2020
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ORISTANO. Le condizioni di Manuel Tatti, il motociclista rimasto coinvolto nell’incidente sulla strada statale 292, all’interno del centro abitato di Donigala Fenugheddu, pur rimanendo critiche, sono in lento miglioramento. Il tratto di strada, già salito alla ribalta della cronaca per la sua pericolosità, però continua a rappresentare un rischio per chi vi transita a bordo di un veicolo o lo attraversa a piedi. La competenza permane in capo all’Anas, ma, stando al contenuto di una delibera della giunta comunale di Oristano del 12 dicembre 2012, presieduta dall’allora sindaco Guido Tendas, viene classificato come “tratto interno o strada comunale”. Alla delibera è seguito un atto dell’Anas, datato 25 febbraio 2013, nel quale si specifica che alla manutenzione del piano viabile della strada continuerà a provvedere l’Anas stessa mentre al Comune compete la gestione e la manutenzione dei marciapiedi delle banchine rialzate e di tutte le pertinenze, nonché dei servizi di carattere urbano quali, tra le altre, la regolazione del traffico, la posa e la gestione di eventuali impianti semaforici che però devono preventivamente essere concordati con il compartimento dell’Anas, deputato a dare l’autorizzazione.

Finora quei dispositivi non sono stati installati, e i pericoli permangono. A chiedere la messa in sicurezza di quel chilometro sono i residenti, stanchi di convivere con un traffico particolarmente intenso tutto l’anno, che diventa insostenibile in estate, quando sulla 292 si riversano migliaia di veicoli che la percorrono per raggiungere le spiagge. In quel periodo anche attraversare, soprattutto per gli anziani, diventa un’impresa ad alto rischio. «In estate il flusso delle auto aumenta in maniera esponenziale – hanno denunciato più volte gli abitanti della frazione – con conseguente aumento dei pericoli. Senza i dispositivi per rallentare il traffico, come i dissuasori sonori, o l’installazione di un semaforo all’ingresso e all’uscita del paese, diventa difficile anche immettersi se si proviene da una strada interna».

L’ultimo incidente si è verificato in un rettilineo, dove il limite di velocità è di 30 chilometri orari, che pochi rispettano. «Prima dell’apertura della farmacia, avvenuta a novembre 2018 – spiega Andrea Fabrizi, uno dei tre titolari – ci siamo incontrati con gli amministratori comunali, ai quali abbiamo esposto le esigenze legate alla nostra attività. Hanno garantito il loro impegno e che si sarebbero attivati per realizzare alcuni parcheggi, compresi quelli per i disabili, e un attraversamento pedonale segnalato e sicuro, ma finora non è successo nulla».

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