La Nuova Sardegna

Oristano

l’indipendentista deceduto dopo lo sciopero della fame 

Morte di Doddore Meloni, respinta la richiesta di archiviazione

Morte di Doddore Meloni, respinta la richiesta di archiviazione

TERRALBA. Non è finita. L’inchiesta sulla morte di Doddore Meloni, avvenuta all’ospedale Santissima Trinità di Cagliari dopo 69 giorni di sciopero della fame legato alla detenzione che l’indipendentis...

31 gennaio 2020
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TERRALBA. Non è finita. L’inchiesta sulla morte di Doddore Meloni, avvenuta all’ospedale Santissima Trinità di Cagliari dopo 69 giorni di sciopero della fame legato alla detenzione che l’indipendentista riteneva ingiusta, non è da mettere in un cassetto da chiudere per sempre. Il giudice per le indagini preliminari ha accolto l’opposizione alla richiesta di archiviazione presentata dall’avvocatessa Cristina Puddu e ha fissato una nuova udienza per il prossimo 6 maggio.

Doddore Meloni era morto il 5 luglio 2017, pochissimi giorni dopo che aveva ripreso l’alimentazione. In carcere da qualche mese prima per scontare una condanna, ovviamente non per reati di tipo politico, l’esponente del movimento Meris aveva scelto di interrompere ogni rapporto col cibo. Riteneva di essere stato perseguitato giudiziariamente per anni proprio per le sue azioni politiche, non ultima la spedizione con cui aveva dichiarato la nascita della Repubblica di Malu Entu, installando un presidio nell’isoletta al largo delle coste del Sinis e nominando un gabinetto di ministri.

Riteneva che fossero collegati a quell’evento i suoi guai giudiziari, la maggior parte per reati di tipo fiscale e, alla fine, era arrivato il momento di entrare in carcere. Subito dopo era partita la protesta con lo sciopero della fame. Dopo settimane, Doddore Meloni era stato ricoverato, ma i familiari e il suo avvocato Cristina Puddu avevano da sempre puntato il dito contro la poca attenzione prestata alle sue condizioni di salute, ai ritardi nel prestare le cure necessarie per evitare il peggio e al tipo di cure somministrate. Secondo il pubblico ministero la morte non può essere collegata a trascuratezza o ritardi nell’affrontare la situazione. La consulenza della difesa dice l’opposto. L’udienza servirà per capire che direzione prenderà l’inchiesta. (e.carta)

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