PAULILATINO
Truffa ai danni della Stemaplast in parte prescritta
PAULILATINO. Avrebbero truffato gli imprenditori di una nota azienda del settore imballaggi e sempre con la promessa di forti guadagni.La prima volta, si sarebbero appropriati di un milione di euro,...
01 febbraio 2020
2 MINUTI DI LETTURA
PAULILATINO. Avrebbero truffato gli imprenditori di una nota azienda del settore imballaggi e sempre con la promessa di forti guadagni.
La prima volta, si sarebbero appropriati di un milione di euro, e quando i soldi erano spariti all'estero, promettendo di recuperarli si fecero dare altri 100 mila euro.
Sono però trascorsi più di sette anni dalla prima presunta truffa, quella da un milione e ieri la giudice monocratica di Oristano, Serena Corrias, non ha potuto far altro che emettere la sentenza di prescrizione.
Nella prossima udienza, fissata per il 27 marzo, agli imputati, sarà dunque contestata la truffa dei “soli” 100mila euro.
Il pubblico ministero, Armando Mammone, accusa della truffa Stefano Piras (difeso dagli avvocati Fabrizio Esu e Serenella Frongia), 61 anni di Assemini, consulente della filiale di piazza Roma a Oristano della Unicredit; Sandro Camboni (difeso dall’avvocato Shannon Cipollina), 56 anni di Cagliari, consulente finanziario per la Unicredit; Marco Di Torre (difeso dall’avvocato Giuseppe Corronca), 49 anni di Roma, esperto in intermediazioni finanziarie; Giuseppe Maria Muzzetto (difeso dall’avvocato Marco Crocitta), 41 anni di Olbia, consulente di San Paolo Invest di Cagliari; Gian Mario Pudda (difeso dall’avvocato Libero Pusceddu), 55anni di Bono, che avrebbe dovuto svolgere un ruolo di intermediario.
La vicenda approdò a Palazzo giustizia a seguito della denuncia presentata da Maria Emanuela Ledda e Antonio Madau, imprenditori di Paulilatino, titolari della Stemaplast, grossa impresa che lavora nel campo degli imballaggi e fornisce i sacchetti per la spesa in plastica e biodegradabili alle più grosse catene di distribuzione commerciali presenti in Sardegna.
Costituiti parte civile al processo con l’avvocato Maurizio Balloi, speravano di riottenere tutto il danaro, ma il tempo è trascorso veloce e ora potranno rivendicare una cifra undici volte inferiore.
La prima volta, si sarebbero appropriati di un milione di euro, e quando i soldi erano spariti all'estero, promettendo di recuperarli si fecero dare altri 100 mila euro.
Sono però trascorsi più di sette anni dalla prima presunta truffa, quella da un milione e ieri la giudice monocratica di Oristano, Serena Corrias, non ha potuto far altro che emettere la sentenza di prescrizione.
Nella prossima udienza, fissata per il 27 marzo, agli imputati, sarà dunque contestata la truffa dei “soli” 100mila euro.
Il pubblico ministero, Armando Mammone, accusa della truffa Stefano Piras (difeso dagli avvocati Fabrizio Esu e Serenella Frongia), 61 anni di Assemini, consulente della filiale di piazza Roma a Oristano della Unicredit; Sandro Camboni (difeso dall’avvocato Shannon Cipollina), 56 anni di Cagliari, consulente finanziario per la Unicredit; Marco Di Torre (difeso dall’avvocato Giuseppe Corronca), 49 anni di Roma, esperto in intermediazioni finanziarie; Giuseppe Maria Muzzetto (difeso dall’avvocato Marco Crocitta), 41 anni di Olbia, consulente di San Paolo Invest di Cagliari; Gian Mario Pudda (difeso dall’avvocato Libero Pusceddu), 55anni di Bono, che avrebbe dovuto svolgere un ruolo di intermediario.
La vicenda approdò a Palazzo giustizia a seguito della denuncia presentata da Maria Emanuela Ledda e Antonio Madau, imprenditori di Paulilatino, titolari della Stemaplast, grossa impresa che lavora nel campo degli imballaggi e fornisce i sacchetti per la spesa in plastica e biodegradabili alle più grosse catene di distribuzione commerciali presenti in Sardegna.
Costituiti parte civile al processo con l’avvocato Maurizio Balloi, speravano di riottenere tutto il danaro, ma il tempo è trascorso veloce e ora potranno rivendicare una cifra undici volte inferiore.
