La Nuova Sardegna

Oristano

Dal giubbotto spunta la Madonnina rubata

di Enrico Carta
Dal giubbotto spunta la Madonnina rubata

È quella presa due giorni fa dall’altare della borgata di Tanca Marchese Ce l’aveva un passeggero alla stazione dell’Arst del capoluogo: denunciato

02 febbraio 2020
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ORISTANO. Si stavano chiedendo in tanti che fine avesse fatto. Gli indignati crescevano di ora in ora, poi qualcuno ha notato la testa di una statuetta spuntare da un giubbotto che le stava quasi facendo da custodia. E a ben guardare quella testa che si intravedeva somigliava a quella di una Madonnina. «Vuoi vedere che è quella rubata due giorni fa da Tanca Marchese?» ha pensato più d’uno. Subito dopo qualcuno dei passeggeri in attesa di salire su un pullman alla stazione dell’Arst a Oristano ha preso il telefono e chiesto l’intervento dei carabinieri.

I militati sono arrivati poco dopo e si sono avvicinati alla persona che sedeva su una panchina anch’ella in attesa del proprio pullman, con la statuetta quasi in braccio. Giù la cerniera del giubbotto – non quello del passeggero, ma quello dello strano oggetto – ed ecco che la somiglianza con quella sparita giovedì dall’altarino dedicato proprio alla Madonna nella borgata di Tanca Marchese è apparsa da subito palese. Fine delle ricerche quindi e inizio dei guai per il possessore di un oggetto che doveva essere da tutt’altra parte e che difficilmente si poteva pensare che sarebbe passato inosservato.

Ai carabinieri che chiedevano come mai girasse con una Madonna per le strade di Oristano in attesa di salire sul pullman per andare poi al suo paese di residenza, il passeggero non è riuscito a fornire informazioni che cancellassero ogni sospetto. Anzi, i carabinieri hanno chiarito subito che la statuetta sarebbe finita nelle loro mani, ben più sicure, tanto che già ieri è stata restituita alla comunità di Tanca Marchese che così ha potuto riavere la propria Madonna e riposizionarla sull’altare.

Poi spazio alle più classiche formalità di rito, come l’identificazione e l’inevitabile denuncia che con tutta probabilità riguarderà il reato di ricettazione e non quello di furto, perché al momento non ci sono le prove che la statua sia stata rubata dalla stessa persona che poi l’aveva in custodia. Cambia poco, anzi probabilmente la sua posizione va peggiorando con questo eventuale capo d’imputazione. Resta il mistero sul perché fosse in possesso della statua. Motivi religiosi? Difficile crederlo e al momento l’ipotesi più probabile pare sia quella di un tentativo di guadagnare qualche soldo rivendendo quell’oggetto che forse credeva più prezioso di quel che in realtà è. Il suo valore è più che altro religioso, ma non è certo una Madonna di artista celeberrimo che qualcuno avrebbe potuto pagare anche a caro prezzo.

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