tribunale
Sagra con intossicazione, a processo
di Michela Cuccu
Ricostruiti i fatti accaduti sei anni alla festa della bottarga a Cabras
13 febbraio 2020
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CABRAS. I testimoni presentano un certificato medico e l’udienza del processo per le intossicazioni alimentari durante l’edizione 2014 della sagra della bottarga, slitta di nuovo. La vicenda è quella dei diversi partecipanti alla sagra che dovettero ricorrere alla cure medice pa seguito di una intossicazione probabilmente provocata dalla burrida forse non ben conservata. C’è solo un imputato in questo processo ed è Filippo Castangia, presidente dell’allora Comitato per i festeggiamenti in onore di Sant'Antonio che aveva organizzato quell'edizione della sagra. Per lu l’accusa è di falso e, attraverso il suo legale, Cristina Puddu, ha anche chiesto di poter deporre in sardo. Ieri però all’udienza era prevista la deposizione di tre testimoni, tre turisti che, parte lesa, si erano all’epoca costituiti parte civile. Il problema è che anche ieri, per la terza volta consecutiva, non si sono presentati in aula, inviando dei certificati medici per attestare l’impossibilità di essere in tribunale. Il giudice monocratico, Federca Fulgheri, ha però disposto nei loro confronti un accertamento con visita medica fiscale ed ha incaricato di far eseguire gli accertamenti ai carabinieri. I testimoni si dovranno presentare ad una prossima data. Nelle precedenti udienze erano stati due fidanzati, testimoni dell’accusa a riferire di essersi sentiti male dopo aver mangiato della burrida. In particolare, rispondendo alle domande del pm Daniela Muntoni, la ragazza ha raccontato di aver sentito un sapore acidulo, ma di non avervi fatto troppo caso dato che il piatto conteneva limone, ingrediente a lei non gradito.