La Nuova Sardegna

Oristano

Abusi edilizi, il Comune si sfila

di Davide Pinna
Abusi edilizi, il Comune si sfila

L’amministrazione non si costituirà parte civile nei procedimenti contro le costruzioni irregolari

14 febbraio 2020
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ORISTANO. Qualcuno è già partito, altri cominceranno a breve. Sono i processi per abusi edilizi commessi nel territorio comunale, ma il Comune non si costituirà parte civile. La scelta è arrivata con una delibera approvata dalla giunta comunale il 12 febbraio e si inserisce in un solco che nel corso del 2019 ha portato già altre due volte alla stessa scelta. La novità, stavolta, è che la decisione viene assunta in maniera standard: «Negli ultimi due mesi sono stati notificati diversi decreti di citazione a giudizio tra cui anche un decreto di giudizio immediato, inerenti procedimenti giudiziari relativi ad abusi edilizi a carico di privati comunicati al Comune di Oristano, in qualità di persona offesa» si legge infatti nella delibera. La maggior parte dei procedimenti riguarda reati di natura edilizia e questo porta la giunta ad argomentare due aspetti: il primo è che la costituzione nel giudizio penale comporta un notevole dispendio di risorse economiche e umane; il secondo è che sarebbe superflua la costituzione di parte civile, dato che il Comune ha già di per sé poteri di ripristinare e poteri sanzionatori e può sempre impugnare i provvedimenti davanti al giudice amministrativo. A questo punto, la conclusione è scontata: «È opportuno evitare la costituzione generalizzata, bisognerà valutare caso per caso e interessarsi solo a quei procedimenti di particolare gravità o pregiudizio per il Comune».

D’altra parte l'ente non si preclude la possibilità di agire in sede civile, relativamente a quei casi che si concluderanno con la condanna dell'imputato. La questione degli abusi edilizi è stata in effetti per parecchio tempo al centro della politica cittadina, con l’emissione di una serie di ordinanze di demolizione rivolte dagli uffici comunali soprattutto nei confronti di scuderie realizzate dai cavalieri della Sartiglia nelle campagne che circondano la città.

In qualche caso sono villette, in altri sono solo spazi per il ricovero dei cavalli, comunque in contrasto con le normative del Piano paesaggistico regionale. Una questione che, prima che giudiziaria, è politica, dato che molte di quelle strutture sorsero grazie all’illusione delle zone Equus, strumento urbanistico comunale ideato dalla giunta Nonnis e che avrebbe dovuto consentire la realizzazione delle scuderie in area agricola, ma che è stato respinto dalla Regione e di conseguenza mai attuato. Illusione spesso foraggiata dalla politica locale, soprattutto in tempi di campagne elettorali, e che ha già portato a varie demolizioni, in tutto vennero annunciate 45 ordinanze la cui pubblicazione non è ancora stata completata, oltre che a processi penali il cui numero ora è destinato ad aumentare.

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