La Nuova Sardegna

Oristano

L’Archivio di Stato cerca una dimora

di Davide Pinna
L’Archivio di Stato cerca una dimora

Serve una struttura provvisoria in attesa del restauro dell’ex distretto militare

15 febbraio 2020
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ORISTANO. L’Archivio di Stato cerca casa, ma non si potrà certo accontentare di un monolocale: le esigenze strutturali dell’istituzione richiedono requisiti ben specifici e l’investimento non è di poco conto. Si tratta, di una soluzione temporanea, perché la destinazione definitiva si conosce già: l’ex convento e la chiesa medievale di San Francesco, in via Sant’Antonio, in particolare la metà che venne incamerata nel patrimonio dello Stato con le leggi sabaude sulla requisizione dei beni ecclesiastici dell’Ottocento e che per circa un secolo ha ospitato i locali del distretto militare oristanese. Oggi quella parte è oggetto di un importante intervento di recupero da parte del ministero dei Beni culturali, metà del convento e del chiostro con la chiesa neoclassica sono invece in mano ai frati francescani. L’intervento costa 2 milioni e 700mila euro e in questi tempi di ristrettezze economiche una spesa così ingente può essere giustificata solo dalla prospettiva di risparmio derivante dal trasferimento in quei locali dell’Archivo di Stato, con il ministero dei Beni culturali che non sarebbe più costretto a pagare un affitto.

Al momento stando ai dati forniti dallo stesso Ministero, la sede di piazza Ungheria dell’Archivio costa ogni anno alle casse dello Stato 134mila euro: il valore di mercato sarebbe di 167mila euro, ma la legge prevede che nei contratti di locazione stipulati in favore di amministrazioni pubbliche si applichi una riduzione del 15%. Si tratta del canone di affitto più costoso in tutta la Sardegna per il ministero: da solo vale più della metà di quanto viene speso considerando anche le sedi di Nuoro e Sassari, e d’altra parte l'edificio ha una superficie di ben 2.204 metri quadrati, necessari a ospitare 751 metri quadrati di archivi e 255 di biblioteca e nei quali lavorano undici dipendenti.

Nell'attesa del trasferimento all’ex distretto militare è necessario trovare una nuova sistemazione. Avanti dunque con le offerte, che vanno presentate alla sede di piazza Ungheria entro il 13 marzo. Una volta scelta la migliore, partiranno le trattative, con l'Agenzia del Demanio che dovrà stabilire il canone congruo su cui sarà applicata la riduzione del 15%, e la stipula, infine, di un contratto di locazione da sei anni, dal quale il Ministero potrà recedere in qualsiasi momento, con preavviso formale di sei mesi. La partecipazione non è certo alla portata di tutti: il locatore dovrà garantire un patrimonio, il cui valore è stimato in 2 milioni, da eventuali danni legati al malfunzionamento degli impianti dello stabile o da ammaloramento delle strutture. L'edificio, che dovrà aggirarsi intorno ai 1.000 metri quadrati dovrà essere in grado di ospitare quasi 5 chilometri lineari di documentazione e garantire almeno circa 500 metri quadrati da adibire a uffici e sale studio. Alla gara potranno partecipare anche amministrazioni pubbliche.

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