La Nuova Sardegna

Oristano

In camera mezzo chilo di cocaina

di Enrico Carta
In camera mezzo chilo di cocaina

Arrestato un 41enne. L’autodifesa: «Avevo ricevuto la droga due ore prima, facevo solo da tramite»

18 febbraio 2020
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GHILARZA. Capitano nel posto giusto al momento giusto, quello in cui la droga era ancora nelle mani della persona che doveva poi smistarla ad altri misteriosi venditori. È così che i carabinieri della Compagnia di Ghilarza hanno mandato gambe all’aria uno strano passaggio di oltre mezzo chilo di cocaina che ancora non era arrivata alla destinazione finale della catena di spaccio. Il blitz, che ha portato a uno dei sequestri di cocaina più importanti messi a segno nell’ultimo decennio in provincia, è avvenuto nel pomeriggio di domenica in una casa di via Lombardia dov’è stato arrestato Roberto Sanna, 41enne disoccupato che qualche guaio con gli stupefacenti e la giustizia l’aveva già avuto. Qualche anno fa gli avevano trovato una discreta quantità di marijuana, stavolta, nel cassetto del comodino della sua stanza da letto c’era la cocaina impacchettata assieme a un biglietto con dei conti. Difficilmente, visto l’ammontare della cifra indicata, erano quelli della spesa.

Più facile prevedere, come ha sostenuto al processo per direttissima il pubblico ministero Sara Ghiani, che si trattasse di cifre legate proprio al passaggio di quel pacchetto con l’insolito contenuto. In tutto 528 grammi di cocaina ovvero circa 1.500 dosi che avrebbero potuto fruttare oltre 30mila euro una volta sul mercato. Resta però da capire chi le avrebbe vendute perché Roberto Sanna ha chiarito alla giudice Elisa Marras che lui doveva solo fare da tramite e che quel potenziale malloppo ce l’aveva da appena due ore. Nelle mani di chi sarebbe dovuto finire?

La domanda non ha ancora risposta, perché lo stesso imputato ha chiarito di avere troppa paura per poter fare dei nomi. Saranno quindi eventuali indagini a chiarire chi faccia parte di questa rete di spaccio che ha comunque subito un duro colpo sia perché la droga da vendere non c’è più sia perché viene a mancare anche un tesoretto su cui i trafficanti avevano fatto affidamento per proseguire le loro attività segrete e illecite.

Intanto il processo per direttissima proseguirà il 20 marzo, quando si concluderà con un patteggiamento – sull’entità della pena il pubblico ministero e l’avvocato difensore Riccardo Floris hanno già intavolato una trattativa che porterà all’accordo fra le parti –. I capi d’imputazione sono due perché viene contestata anche la cessione di altra cocaina a consumatori che non hanno un volto, ma che gli hanno consentito di intascare 897 euro. Nel frattempo la giudice Elisa Marras ha convalidato il fermo e deciso che Roberto Sanna deve stare ai domiciliari col divieto di avere contatti di qualsiasi tipo con persone che non facciano parte del nucleo familiare che risiede in quella casa.

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