Terralba, sculacciò una ragazza: sacerdote dal giudice di pace
di Michela Cuccu
TERRALBA. Prima il rimprovero alla coppietta abbracciata su una panchina davanti alla chiesa, «Queste cose fatele a casa vostra», poi dalle parole è passato ai fatti. «Don Lilliu ha dato uno...
18 febbraio 2020
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TERRALBA. Prima il rimprovero alla coppietta abbracciata su una panchina davanti alla chiesa, «Queste cose fatele a casa vostra», poi dalle parole è passato ai fatti. «Don Lilliu ha dato uno sculaccione alla ragazza e il fidanzato si è alzato di scatto e ha spinto il parroco facendolo cadere a terra». Le testimonianze di due ragazzini che l’estate del 2018 avevano assistito, loro malgrado, a una reazione evidentemente troppo energica da parte di don Eliseo Lilliu ultraottantenne parroco di San Ciriaco, hanno di fatto confermato le accuse contenute nella querela di una ragazza all’epoca sedicenne che, assistita dall’avvocata Simona Carrucciu, ha portato l’anziano prete di fronte al giudice di Pace.
Ieri però la ragazza ha preferito non presentarsi all’udienza, mentre c’era l’imputato, il parroco, assistito dall’avvocato Gesuino Loi. Rispondendo alle domande della giudice Carla Cadoni, del pubblico ministero Ivan Sanna e degli avvocati, due studenti che quel pomeriggio del 28 giugno del 2018 avevano assistito alla scena, hanno confermato la tesi della ragazza che, nonostante la giovane età, decise di non lasciar correre e di portare il troppo energico sacerdote davanti alle sue responsabilità davanti alla giustizia, non quella divina (con il quale un sacerdote ha maggior dimestichezza) ma degli uomini.
«Don Liulliu a volte è piuttosto severo e quel giorno rimproverò anche noi perché, sul sagrato della chiesa, tenevamo il volume della musica troppo alto», ha detto uno dei testimoni. Una vicenda d’altri tempi, si potrebbe definire, con un parroco all’antica che non tollera che due adolescenti si scambino carezze e sguardi, abbracciati all’aperto e soprattutto, davanti alla chiesa? Bisognerà attendere l’udienza dell’11 maggio, quando sarà interrogato, per conoscere la versione del sacerdote su quel movimentato pomeriggio.
Ieri però la ragazza ha preferito non presentarsi all’udienza, mentre c’era l’imputato, il parroco, assistito dall’avvocato Gesuino Loi. Rispondendo alle domande della giudice Carla Cadoni, del pubblico ministero Ivan Sanna e degli avvocati, due studenti che quel pomeriggio del 28 giugno del 2018 avevano assistito alla scena, hanno confermato la tesi della ragazza che, nonostante la giovane età, decise di non lasciar correre e di portare il troppo energico sacerdote davanti alle sue responsabilità davanti alla giustizia, non quella divina (con il quale un sacerdote ha maggior dimestichezza) ma degli uomini.
«Don Liulliu a volte è piuttosto severo e quel giorno rimproverò anche noi perché, sul sagrato della chiesa, tenevamo il volume della musica troppo alto», ha detto uno dei testimoni. Una vicenda d’altri tempi, si potrebbe definire, con un parroco all’antica che non tollera che due adolescenti si scambino carezze e sguardi, abbracciati all’aperto e soprattutto, davanti alla chiesa? Bisognerà attendere l’udienza dell’11 maggio, quando sarà interrogato, per conoscere la versione del sacerdote su quel movimentato pomeriggio.