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Oristano

diocesi di ales-terralba 

L’arcivescovo detta le regole: le processioni non sono folklore

L’arcivescovo detta le regole: le processioni non sono folklore

ALES. Nuovo regolamento per le processioni religiose nelle parrocchie della diocesi di Ales-Terralba. È entrato in vigore, l’11 febbraio, il decreto dell’arcivescovo di Oristano Roberto Carboni,...

21 febbraio 2020
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ALES. Nuovo regolamento per le processioni religiose nelle parrocchie della diocesi di Ales-Terralba. È entrato in vigore, l’11 febbraio, il decreto dell’arcivescovo di Oristano Roberto Carboni, emanato in via sperimentale per un triennio. Contiene indicazioni su come debbano svolgersi tutti quei riti religiosi espressione della tradizione e della fede di una comunità. Ogni processione, come viene sottolineato da monsignor Carboni, amministratore apostolico di Ales-Terralba, deve mantenere il suo profilo teologico, liturgico e antropologico. Le processioni, infatti, «non sono cortei folkloristici, marce civili o spettacoli a soggetto religioso, ma riti con cui le comunità vogliono esprimere i propri sentimenti di devozione a Dio e di venerazione ai santi».

Tra le indicazioni per lo svolgimento c’è quella per cui «l’itinerario deve essere stabilito senza privilegiare passaggi obbligati, dinanzi ad abitazioni prestabilite e, possibilmente, sia modificato di anno in anno per favorire maggior coinvolgimento della popolazione».

Oltre agli aspetti liturgici, ci sono poi gli adempimenti canonici e civili. Una nuova processione dev’essere autorizzata dalla curia diocesana e l’avviso indirizzato al sindaco o all’autorità di pubblica sicurezza almeno quindici giorni prima dello svolgimento, con segnalazione dettagliata del percorso, del numero di partecipanti previsto e delle eventuali soste. Il regolamento mette in evidenza anche alcuni aspetti legati alla sicurezza e alle responsabilità. L’arcivescovo ha ricordato ai parroci l’obbligatorietà di sottoscrivere una polizza assicurativa per la responsabilità civile che comprenda anche le celebrazioni all’esterno della chiesa. (iv.ful.)

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