La Nuova Sardegna

Oristano

Solo Arborea e Baressa ne sono privi

Solo Arborea e Baressa ne sono privi

Ad Allai e Fordongianus oltre 18mila ettari di terre classificate come civiche

08 marzo 2020
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ORISTANO. Si fa prima a dire dove i vincoli non ci sono: Arborea e Baressa. Sono infatti 86 su 88, i Comuni della provincia di Oristano ad aver terreni gravati dal vincolo degli Usi civici. Di questi, sono 28 (su complessivi 107 in Sardegna interessati dall’ultima ricognizione svolta dall’agenzia Argea) i demani civici accertati dalla Regione nel 2018-2019. Si tratta di Abbasanta, Magomadas, Ula Tirso, Montresta, Nurachi, Fordongianus, Villanova Truschedu, Gonnoscodina , Villa S. Antonio, Senis, Sennariolo, Ruinas, Siris, Norbello, Suni, Bonarcado, Nureci, Allai, Masullas, Tresnuraghes, Ortueri, Tinnura, Gonnosnò, Tadasuni, Soddì, Pompu, Ollastra, Semestene. Accertamento che in alcuni casi ha rivelato situazioni probabilmente inimmaginabili fino ad oggi. L’esempio arriva dalla minuscola Allai, dove gli ispettori dell’Argea hanno accertato la presenza di oltre 10mila ettari di terre coperte dagli Usi civici. Anche Fordongianus non scherza: nel paese delle terme gli ettari assegnati alla collettività sono oltre 8 mila.

In passato erano state accertate situazioni come quella di San Vero Milis, probabilmente uno dei Comuni isolani con la maggior presenza di Usi civici, estesi, con quasi 14mila ettari vincolati. «Quello di San Vero, è uno dei casi più rilevanti con gli oltre 530 ettari di dune boscate di Is Arenas, fra San Vero Milis (la gran parte) e Narbolia, ora intestati a società immobiliari e turistico-edilizie». Ed aggiunge: «Anche nel Sinis di Cabras non si contano i terreni appartenenti al demanio civico con intestazione a privati: da Is Aruttas a Mari Ermi, da Mistras a San Giovanni di Sinis, da Funtana Meiga a S’Acqua Mala, ad Acqua Durci – Sa Concullia Ogai. Analoga situazione a Mandriola, dove persino la chiesa della borgata sorge illegittimamente su un Uso civico e Su Pallosu. Si tratta di zone dove, a partire dagli anni ’60 del secolo scorso sono stati alienati illegittimamente a privati numerosi lotti di terreno ormai edificati sul litorale». (m.c.)

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