La Nuova Sardegna

Oristano

Il bilancio al tempo del virus

Il bilancio al tempo del virus

Un consiglio “blindato” approverà a breve il documento contabile, più fondi per l’emergenza

11 marzo 2020
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ORISTANO. Un bilancio all’insegna del virus, senza discussione, quasi al buio poche ore dopo la definizione di quello regionale. Manca ormai poco all’arrivo in consiglio del Bilancio 2020. Dopo il 20 le votazioni finali, in un clima che in altri tempi si sarebbe definito “austero” ma che è solo dovuto alla necessità di non affollare troppe persone nell’aula del consiglio. Qualche ritardo c'è stato, inutile negarlo, e in parte ha contribuito anche la prolungata stagione del rimpasto, che dovrebbe però essersi definitivamente conclusa.

Angelo Angioi, Fratelli d'Italia, è stato nominato assessore quando il documento era già stato approntato dal suo predecessore, ma la scelta è quella della continuità, anche considerando che ci sono poi a disposizione le variazioni di bilancio e la revisione del Documento unico di programmazione, prevista per luglio, per dare una nuova impronta all'attività finanziaria del Comune.

«Le due voci più importanti – spiega Angioi – sono quelle dei lavori pubblici e dei servizi sociali che muovono qualcosa come 24 milioni di euro su un bilancio complessivo di poco più di 100». Passata la maxi-iniezione di fondi governativi di Oristano Est, per la quale Angioi ci tiene a riconoscere il grande impegno della scorsa amministrazione, i lavori pubblici si attestano su cifre comunque considerevoli. «Si tratta di 20 milioni circa di euro. Tra 2020 e 2021 dovrebbero partire tutti i cantieri, con un effetto moltiplicatore non trascurabile sull'economia cittadina. Contiamo di rendere operativo, entro pochissimo, il fondo CreO».

E di moltiplicatori l'economia oristanese potrebbe averne un disperato bisogno, anche considerando la crisi del settore turistico e ricettivo che potrebbe arrivare dall'emergenza Coronavirus. A questo proposito si potrebbero immaginare interventi in favore del settore?

«Vedremo. Sicuramente ne parleremo in Giunta – afferma Angioi – per il 2020 abbiamo una previsione di incasso della tassa di soggiorno da 200 mila euro, ma è chiaro che questa previsione dovrà essere adattata a eventuali mutamenti dello scenario. Nel caso ragioneremo anche sulla possibilità di rimodularla, per venire incontro al settore ricettivo se dovesse trovarsi in difficoltà». Un’altra voce importante è quella relativa ai tributi non riscossi: «Ci sono evasori, ci sono persone in difficoltà e c’è anche gente che semplicemente si dimentica. Purtroppo, negli ultimi anni i residui attivi sono arrivati a una cifra che supera i 10 milioni di euro e noi, per ogni milione di credito dobbiamo accantonarne 360 mila nel fondo di garanzia, col risultato di distogliere molte risorse dal bilancio. Voglio lavorare su piani di rientro anche lunghi e leggeri per i cittadini, aumentare le tasse non ha senso perché si rischia di accrescere anche l'evasione. Piuttosto bisogna permettere ai cittadini di rimettersi in regola senza rovinargli la vita, con nuovi strumenti e pubblicizzando quelli già esistenti come il ravvedimento operoso». Piccola goccia, nell'oceano del bilancio, sono i 200 mila euro ricavati dalla vendita delle quote comunali delle Marine Oristanesi, oggi al centro di un contenzioso in tribunale: «È chiaro che non ci sarà un impegno di spesa finché non arriverà una prima decisione favorevole al Comune da parte del Tribunale» assicura Angioi.

Davide Pinna

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