Calcio
Imprese e Periferia Est, ecco il fondo per i privati
di Davide Pinna
Aggiudicato l’appalto, entro pochi mesi il mega progetto avrà nuova linfa Il Banco di Sardegna gestirà i soldi riservati agli investimenti dei privati
27 marzo 2020
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ORISTANO. Il rischio era quello di ritrovarsi sul set di un film western, con le facciate del saloon e dell’ufficio dello sceriffo che dietro di sé nascondono solo i supporti per stare in piedi, ma nessun edificio reale. Il pericolo però sembra essersi allontanato ora che per Oristano Est arriva lo strumento che permetterà ai privati di dare corpo con le loro iniziative al piano di riqualificazione della periferia orientale. «Il progetto non è fatto di sole opere pubbliche – afferma l’assessore al Bilancio, Angelo Angioi –, dà anche la possibilità agli imprenditori e ai professionisti di avviare le proprie attività in quell’area».
Il Comune ha infatti aggiudicato al Banco di Sardegna il bando per il fondo CreO, lo strumento di sostegno al credito che consentirà a chi voglia operare nel perimetro interessato dagli interventi di accedere a prestiti bancari in maniera agevolata. C’è voluto un po’ e nei mesi scorsi il centro sinistra aveva criticato la giunta. Tutt’ora il sistema non è operativo, ma «Faremo in fretta – spiega Angioi –. Ci vorrà ancora qualche mese perché il fondo inizi a funzionare».
Rispetto alle previsioni formulate nel 2017 dalla giunta Tendas, l’esito della procedura di aggiudicazione ha prodotto un quadro differente. Due infatti erano gli appalti, diversi ma inseriti nello stesso bando perché strettamente legati: uno riguardava l’erogazione dei finanziamenti, l’altro la gestione del fondo di garanzia. Le due offerte pervenute riguardano solo il primo aspetto: al primo posto dalla somma di offerta tecnica ed economica c’è quindi il Banco di Sardegna, al secondo Coopfin.
Il Banco di Sardegna erogherà i prestiti in base al disciplinare che verrà stilato dall’amministrazione e che potrebbe ricalcare quello già approvato nel 2017 dalla giunta Tendas. In tal caso l’accesso al credito sarà riservato alle imprese e ai lavoratori autonomi che hanno sede nell’area interessata da Oristano Est, con l’esclusione delle aziende operanti nel settore agricolo. Esclusi sarebbero le partite Iva aperte da più di cinque anni, i lavoratori autonomi e le imprese individuali con più di cinque dipendenti, le società con più di dieci dipendenti non soci e i soggetti con un attivo patrimoniale annuo superiore ai 300mila euro, ricavi lordi superiori ai 200mila o un livello di indebitamento superiore ai 100mila.
È andata deserta invece la gara d’appalto per il fondo di garanzia, quindi il Banco di Sardegna ha reso noto al Comune che si appoggerà a uno dei fondi per il microcredito istituiti dal ministero dello Sviluppo economico per rintracciare le garanzie. «I circa 300mila euro che non andranno nel fondo di garanzia – spiega Angioi – saranno reimpiegati, in accordo con il governo, per fornire altri strumenti di supporto alle imprese».
Il Comune ha infatti aggiudicato al Banco di Sardegna il bando per il fondo CreO, lo strumento di sostegno al credito che consentirà a chi voglia operare nel perimetro interessato dagli interventi di accedere a prestiti bancari in maniera agevolata. C’è voluto un po’ e nei mesi scorsi il centro sinistra aveva criticato la giunta. Tutt’ora il sistema non è operativo, ma «Faremo in fretta – spiega Angioi –. Ci vorrà ancora qualche mese perché il fondo inizi a funzionare».
Rispetto alle previsioni formulate nel 2017 dalla giunta Tendas, l’esito della procedura di aggiudicazione ha prodotto un quadro differente. Due infatti erano gli appalti, diversi ma inseriti nello stesso bando perché strettamente legati: uno riguardava l’erogazione dei finanziamenti, l’altro la gestione del fondo di garanzia. Le due offerte pervenute riguardano solo il primo aspetto: al primo posto dalla somma di offerta tecnica ed economica c’è quindi il Banco di Sardegna, al secondo Coopfin.
Il Banco di Sardegna erogherà i prestiti in base al disciplinare che verrà stilato dall’amministrazione e che potrebbe ricalcare quello già approvato nel 2017 dalla giunta Tendas. In tal caso l’accesso al credito sarà riservato alle imprese e ai lavoratori autonomi che hanno sede nell’area interessata da Oristano Est, con l’esclusione delle aziende operanti nel settore agricolo. Esclusi sarebbero le partite Iva aperte da più di cinque anni, i lavoratori autonomi e le imprese individuali con più di cinque dipendenti, le società con più di dieci dipendenti non soci e i soggetti con un attivo patrimoniale annuo superiore ai 300mila euro, ricavi lordi superiori ai 200mila o un livello di indebitamento superiore ai 100mila.
È andata deserta invece la gara d’appalto per il fondo di garanzia, quindi il Banco di Sardegna ha reso noto al Comune che si appoggerà a uno dei fondi per il microcredito istituiti dal ministero dello Sviluppo economico per rintracciare le garanzie. «I circa 300mila euro che non andranno nel fondo di garanzia – spiega Angioi – saranno reimpiegati, in accordo con il governo, per fornire altri strumenti di supporto alle imprese».