La Nuova Sardegna

Oristano

«Potenziate l’ospedale Delogu»

di Maria Antonietta Cossu
«Potenziate l’ospedale Delogu»

Il comitato: «Riaprite il pronto soccorso a Ghilarza. Indispensabile per evitare il tracollo sanitario»

27 marzo 2020
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GHILARZA. Oggi più che mai, con la tendenza al rialzo di persone positive al coronavirus in alcuni ospedali e il picco dei contagi che sul territorio regionale si teme debba ancora verificarsi, è di vitale importanza creare una rete di supporto alle strutture sanitarie attrezzate per l’emergenza epidemiologica sulla quale dirottare le urgenze minori. In un sistema così concepito il punto di primo intervento di Ghilarza fungerebbe da valvola di sfogo dei pronto soccorso di Oristano e Nuoro. Una soluzione più volte caldeggiata in tempi di pace e che in questa fase critica appare ancora più necessario adottare secondo il comitato di salvaguardia del Delogu.

I cittadini tornano a chiedere la riapertura del presidio d’emergenza interno all’ospedale cittadino. Lo hanno fatto incessantemente per cinque mesi rivendicando l’applicazione del piano regionale di riordino della rete ospedaliera e in queste drammatiche circostanze rinnovano l’appello rimarcando l’importanza di ripristinare il servizio anche in funzione di una migliore risposta delle strutture maggiori nella lotta al Covid-19 e nella gestione complessiva della domanda sanitaria. Il coordinamento rappresentato da Raffaele Manca, Immacolata Boeddu e Livio Deligia reclama «La riapertura immediata del primo intervento di Ghilarza anche per evitare l’affollamento improprio dei pronto soccorso di Oristano e di Nuoro. È possibile far fronte alle urgenze di routine, determinate spesso da patologie classiche, dotandolo di un percorso di sicurezza pre-triage per tutta la durata della pandemia».

L’attenzione della base è rivolta anche al previsto coinvolgimento dell’ospedale cittadino in un’ipotetica terza fase dell’emergenza epidemiologica. Gli attivisti si domandano se il sistema sia pronto a uno scenario simile e quali garanzie Regione e Ats Sardegna sono in grado di dare riguardo all’adozione delle misure atte a tutelare la salute del personale e la sicurezza dei pazienti. A questo proposito Raffaele Manca e gli altri componenti chiedono che siano definiti ruolo e funzioni del Delogu nell’ambito della rete di strutture indicate dalla Regione per l’accoglienza e il trattamento dei pazienti colpiti dal coronavirus e di rendere pubblica «ogni valutazione tecnica sull’effettiva possibilità, sui tempi e sui costi di adattabilità della struttura ospedaliera alle nuove esigenze dettate dalla particolare situazione di emergenza».

Le stesse garanzie pretendono gli amministratori comunali del Guilcier, firmatari di un documento indirizzato alla giunta regionale e all’Ats con il quale caldeggiano comunicazioni preventive e massima trasparenza circa l’adozione delle procedure finalizzate all’eventuale riconversione di un’ala dell’ospedale in reparto per il trattamento dell’infezione da coronavirus. I timori per la sicurezza degli organici ospedalieri è esteso a tutti i soggetti a rischio nel territorio, dove le dotazioni degli ausili anti-covid sono insufficienti.

L'allarme è generalizzato e il comitato invoca una soluzione rapida prima che la situazione deflagri. «C’è l’assoluta urgenza di dotare dei dispositivi di protezione individuale tutti gli operatori sanitari e socio-assistenziali del territorio e di assicurare un’assidua vigilanza sanitaria sulle case di riposo, sulle comunità integrate e protette», chiedono gli attivisti.

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