La Nuova Sardegna

Oristano

Il San Martino perde altri medici

Il San Martino perde altri medici

Anestesisti e pediatri lasciano il nosocomio. Lutzu indignato. Nieddu prova a calmare le acque

03 aprile 2020
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ORISTANO. Assume i toni di una polemica politica la decisione dell’Ats di trasferire diversi medici dal San Martino agli ospedali di Sassari e Cagliari. Trasferimenti dovuti a seguito di domande dei diretti interessati, in alcuni casi, ma che in questi giorni acquistano una valenza particolare per le figure professionali interessate: anestesisti e pediatri. Nel primo caso si tratta di trasferimenti di anestesisti che avevano anche chiesto di andare negli ospedali della Lombardia, ma che poi erano stati convinti dalla Ats a ripiegare sui nosocomi di Sassari. A emergenza finita la loro destinazione sarebbe stata quella desiderata, e prevista dalle norme: il sud Sardegna. Al loro posto, forse arriveranno due specializzandi. Il secondo caso riguarda pediatri che andranno a Cagliari e a San Gavino lasciando gravemente scoperto il reparto di Oristano e mettendolo a rischio di non poter svolgere le ordinarie turnazioni. Il trasferimento di così tanti medici anche e soprattutto in questi mesi assume i connotati di un lento ma inarrestabile depotenziamento della sanità locale, che ha provocato la reazione dello stesso sindaco Andrea Lutzu, che in una nota ieri sera ha espresso il suo disappunto per la decisione dell’Ats.

«La notizia dei quattro anestesisti trasferiti ci allarma: non ne comprendiamo le motivazioni e la logica, ma soprattutto è una decisione contro la quale ci opponiamo e che chiediamo venga immediatamente revocata. Il San Martino è un ospedale di cui da mesi denunciamo le gravi carenze di organico e che, nel momento in cui anche a Oristano i casi di Covid19 stanno iniziano a crescere in maniera preoccupante, non può farsi trovare impreparato. In questo momento, non si possono sguarnire ulteriormente gli organici dell’ospedale. Si tratta del presidio sanitario più importante della provincia e di un’ampia zona della Sardegna centrale. La pianta organica dei tre ospedali della provincia prevede 30 anestesisti, ma i posti occupati sono 15: 4 a Bosa e 11 a Oristano. Non si può rinunciare neanche a un anestesista, figuriamoci a 4. Da sindaco del comune capoluogo e da presidente del distretto socio-sanitario chiedo un immediato intervento dell’Assessore regionale alla Sanità e del Commissario straordinario dell’Ats affinché vengano garantiti i servizi minimi».

Sempre in serata arrivano le rassicurazioni sia del presidente Solinas che dell’assessore alla sanità Nieddu. «Si tratta di una riorganizzazione dovuta all’emergenza, che prevede l’attivazione di tre poli specifici per trattare il Covid. La riduzione in questo periodo delle chirurgie nelle altre aree sta creando un naturale surplus di personale – ha detto Solinas – che stiamo ricollocando al meglio». Anche dall’assessore Nieddu sono arrivate rassicurazioni. «Non intendiamo ridurre l’offerta sanitaria del San Martino ma in queste settimane dobbiamo riorientare l’intero nostro sistema sanitario per l’emergwenza. Da parte nostra non c’è alcuna volontà di operare tagli indiscriminati e non concordati soprattutto nelle zone periferiche dell’isola». La polemica sui nuovi, e non improvvisi trasferimenti giunge lo stesso giorno della nomina di Nicola Orrù a direttore del San Martino. Il medico, originario di Busachi, già nel passato aveva ricoperto lo stesso incarico nel nosocomio cittadino, prima di trasferirsi a Sassari, dove, aveva guidato fino a qualche giorno fa l'Azienda ospedaliera universitaria. Orru sostituisce Sergio Pili, le cui dimissioni erano state chieste da ordini professionali e sindacati.(g.cen.)

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