La Nuova Sardegna

Oristano

Il gelo colpisce ancora, devastati gli agrumeti

di Piero Marongiu
Il gelo colpisce ancora, devastati gli agrumeti

Milis, agricoltura in ginocchio anche nei territori dell’Alto Campidano Sindaci in fila in tutto l’Oristanese per ottenere lo stato di calamità naturale

08 aprile 2020
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MILIS. Le gelate di fine marzo hanno creato problemi considerevoli alla viticoltura, all’ortofrutta e al vivaismo di tutte le zone a vocazione agricola dell’Oristanese. Il danno economico è ancora in via di quantificazione, ma, stando alle prime stime, appare notevole, tanto che i sindaci stanno lavorando alla stesura delle relazioni tecniche da inviare all’assessorato regionale all’agricoltura per chiederne l’intervento e l’immediata dichiarazione dello stato di calamità naturale.

Con l’agricoltura già duramente provata dalle restrizioni legate ai problemi sanitari, le gelate rischiano di dare il colpo di grazia a molte aziende, con conseguenze economiche disastrose per i produttori. Le piante, risvegliate anzitempo dalle temperature primaverili, avevano anticipato la fioritura e i germogli, particolarmente fragili, sono stati poi irrimediabilmente bruciati dal gelo e dal vento. Ora giacciono a terra creando sotto le loro chiome un desolante tappeto di fiori e gemme secche. Nella territorio della Vega milese la produzione degli agrumi per quest’anno è andata quasi del tutto perduta, stesso discorso per il resto del Campidano circostante. «A carico dell’agrumicoltura, storicamente presente nel paese da circa 900 anni, e negli altri territori – spiega il sindaco Sergio Vacca – rileviamo una fortissima sofferenza. I riscontri effettuati ci dicono che i danni finora accertati sono mediamente superiori al 70%, con punte che superano il 90».

La flessione era iniziata lo scorso anno con la piovosità eccessiva e ora prosegue il suo trend negativo. «È un evento che segue un autunno e un avvio dell’inverno estremamente piovosi – spiega Vacca –, periodi ai quali ne è seguito un altro fortemente siccitoso. Fenomeni che hanno determinato un forte stress nella vegetazione, a cui si è aggiunto un clima caratterizzato da uno sbalzo delle temperature, scese di notte di alcuni gradi sotto lo zero, causando le gelate che hanno bruciato i fiori e le gemme».

Insieme a Vacca, a fare le prime stime con i tecnici delle rispettive amministrazioni, sono stati i sindaci di Bauladu Davide Corriga, di San Vero Milis Luigi Tedeschi, di Simaxis Giacomo Obinu, di Solarussa Mario Tendas, di Tramatza Francesca Piredda e di Zerfaliu Pinuccio Chelo. L’inclemenza del tempo ha toccato duramente anche il vivaismo e la produzione delle colture erbacee destinate all’allevamento del bestiame ovino e bovino. La mancanza di agrumi e di altre produzioni dell’Oristanese, della Marmilla e del Terralbese, significherà una perdita di svariati milioni di euro per le aziende produttrici. Da qui la richiesta già inviata alla Regione, a cui seguirà la relazione tecnica, della dichiarazione dello stato di calamità naturale, senza il quale per molti produttori sarà difficile riprendere l’attività.

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