La Nuova Sardegna

Oristano

Strade, luce e impianti: sul piatto 40 milioni

di Davide Pinna
Strade, luce e impianti: sul piatto 40 milioni

Il Comune cerca un gestore esterno che si occupi di manutenzione e interventi L’amministrazione valuta di affidare il servizio per vent’anni pagando un canone

16 aprile 2020
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ORISTANO. Per ora è poco più che un’idea, ma a Palazzo degli Scolopi si sta valutando l’esternalizzazione di alcuni importanti servizi per vent’anni, con una spesa prevista di circa 40 milioni. Le caratteristiche sono quelle di una piccola rivoluzione, che pone dei dubbi anche sul futuro di una macchina amministrativa da 250 dipendenti come quella comunale. Un domani, rischia andare in soffitta anche il più classico dei rapporti tra cittadini e amministratori: per far tappare una buca, potrebbe infatti essere necessario rivolgersi a una società privata.

Il percorso intrapreso dal Comune sembra proprio essere questo: i servizi oggetto di concessione sono variegati, alcuni sono gestiti da ditte esterne già da tempo. Si parla del servizio energia, con annessa la gestione degli impianti termici, elettrici, idrici e sanitari, di illuminazione pubblica e semaforica nonché, e qui sta la prospettiva di grosso mutamento, la manutenzione delle strade cittadine. Si ipotizza un costo di quasi 40 milioni: 34 sono il totale del canone che il Comune dovrebbe pagare al concessionario mentre altri 5 riguardano le spese per i lavori da svolgere sugli impianti concessi.

Come si è arrivati a questo progetto, del quale non c’è traccia nel dibattito politico cittadino? In realtà l’idea sta muovendo proprio ora i primi passi, ma ci sono alcuni elementi di concretezza non irrilevanti. Tutto parte a giugno del 2019, quando nella buca delle lettere del Comune arriva una proposta firmata dalla Engie Servizi, branca italiana dell'omonima società energetica francese da più di 65 miliardi di euro di fatturato. L’oggetto è appunto la proposta di concessione.

Per quel che riguarda gli impianti, la ragione di fondo è semplice: i Comuni hanno necessità di provvedere all’efficientamento energetico, riducendo l’impatto ambientale e gli sprechi. Una delle possibili soluzioni è quella di affidare quei servizi a una società esterna che, dietro il corrispettivo di un canone annuale, raggiunge gli obiettivi di ammordernamento.

La manutenzione stradale ricade invece solo marginalmente nell’ambito dell’efficienza energetica: si tratta di un’ulteriore concessione. La proposta della Engie è notevole, il Comune si impegnerebbe per un ventennio. Il modello è quello del partenariato che coinvolge pubblico e privato: se il Comune accoglie la proposta della società, procede all’indizione di una gara aperta, nella quale può concedere il diritto di prelazione al promotore. L’ente peraltro non possiede all’interno dei suoi uffici personale in grado di gestire autonomamente una pratica di tale complessità, che investe i campi dell’ingegneria termica ed elettrica, nonché quelli delle materie giuridiche, economiche e finanziarie. Così si rivolge a una società di consulenze nel campo della progettazione pubblica, la Normatempo Italia di Torino, che affiancherà il Comune in due fasi: la prima è quella dell’analisi della proposta di Engie e della redazione del progetto di fattibilità tecnica ed economica. La seconda scatterà se il Comune deciderà di andare avanti e riguarderà la verifica del progetto definitivo e del progetto esecutivo.

Al momento, dunque, tutto si è mosso negli uffici e la parte politica, sicuramente informata, non ha adottato alcun tipo di atto ufficiale. In fondo le esternalizzazioni dei servizi pubblici non sono una novità. Certo che, però, si è aperta una grossa partita e la politica dovrà dire la sua.

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