La Nuova Sardegna

Oristano

«Sì al dialogo, ma non in aula»

di Enrico Carta
«Sì al dialogo, ma non in aula»

Alcuni consiglieri della maggioranza aprono alle proposte dell’opposizione: «Pronti a collaborare»

30 aprile 2020
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ORISTANO. Porte aperte alle idee. Chiuse agli incontri dal vivo. La maggioranza non gradisce imposizioni su come svolgere il consiglio comunale, ma tende la mano alle proposte di collaborazione. Non siamo al «deponete le armi», ma le distanze – politiche ovviamente – tra chi sostiene la giunta Lutzu e chi è in minoranza potrebbero accorciarsi ben presto sino quasi ad annullarsi. Dopo le sollecitazioni del capogruppo del Pd, Efisio Sanna, alcuni consiglieri comunali di maggioranza replicano. Ma non è giornata di polemiche, arrivano anzi aperture e dichiarazioni che invocano la collaborazione.

Su tutto, tranne che su un punto da cui il centro destra non si smuove. Le sedute del 5 e 7 maggio per approvare il bilancio si faranno via internet. «Non sarà come vedersi in faccia, ma la disponibilità a discutere, ad ascoltare le proposte e ad accoglierle c’è – dice Carlo Cerrone, capogruppo degli ex di Forza Italia –. Ciò che non posso accettare è l’imposizione di voler a tutti i costi svolgere la seduta in aula. Lo trovo anche poco coerente con l’atteggiamento delle settimane precedenti quando erano stati loro a chiedere lo svolgimento dell’attività da remoto».

Ma questo, probabilmente, è un aspetto che si può superare «con la buona volontà di tutti – prosegue il consigliere –. Non ci siano però steccati o imposizioni. La discussione in remoto è forse più complicata, ma è altrettanto esaustiva. Il contributo di tutti in questa fase è non solo auspicabile, ma indispensabile e chiedo anche alla minoranza di non fossilizzarsi sul fatto che il bilancio sia quello licenziato dalla giunta a dicembre. Approvarlo subito serve a sbloccare attività dei servizi sociali come il Ritornare a casa. Dopo l’approvazione possiamo prevedere importanti variazioni ed eliminare voci ormai sorpassate o inutili».

Irremovibile per il momento sulle sedute dal vivo anche Peppi Puddu, capogruppo di FdI, «ma su tutto il resto si deve discutere. Anche la convocazione delle commissioni è indispensabile, ma non di persona. Tra l’altro alcune delle proposte dell’opposizione sono simili a quelle cui stavamo pensando noi. Dobbiamo capire su quali cifre possiamo contare, anche se poi possiamo incidere in altra maniera snellendo la burocrazia e le pratiche o modificando gli assetti del personale».

In maggioranza i contatti sono quotidiani e la difficoltà di comunicare con l’opposizione è figlia dei tempi. Ci sono però anche ragionamenti che appaiono molto simili a quelli prospettati da Efisio Sanna. «È l’organo politico che deve dare le indicazioni alla macchina amministrativa sulle priorità nell’azione – prosegue Peppi Puddu –. Poi ci sono priorità da individuare: ha senso ora pensare a certi cantieri di Oristano Est o a quanti soldi destinare alle attività della Fondazione Oristano? Spero che, in queste settimane, gli uffici abbiano lavorato a mille sui lavori pubblici. Sarebbe già importante far partire cantieri come quello del porticciolo e del mercato».

Non distante il pensiero di Vincenzo Pecoraro (Udc): «Il Comune può fare variazioni solo in favore dei servizi sociali e ripensare l’attività di settori o di Oristano Servizi. Un’idea potrebbe essere quella di predisporre una serie di alienazioni di beni e proprietà comunali. È poi il momento di riflettere se è importante concentrarsi su Oristano Est o se è giusto pensare alla Sartiglia o agli spettacoli in piazza. In primo piano ci deve essere il tessuto sociale. Di fronte a queste priorità credo che non esistano maggioranza e opposizione, ma bisognerà collaborare mettendo da parte le fazioni».

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