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Oristano, Nieddu: «Il Santa Maria Bambina non si tocca»

Enrico Carta
Oristano, Nieddu: «Il Santa Maria Bambina non si tocca»

L’assessore regionale alla Sanità tranquillizza tutti e assicura che verranno bloccate le delibere che mettevano a rischio la struttura

15 maggio 2020
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ORISTANO. Retromarcia inserita e pericolo scampato. Il Santa Maria Bambina non chiuderà perché la Regione rivede i propri piani e sarà al fianco del centro per la riabilitazione neurologica di pazienti che arrivano da tutta la Sardegna per avere cure specialistiche. La grande paura viene scacciata dalle parole dell’assessore alla Sanità Mario Nieddu che, durante la seduta della commissione consiliare, alza subito le mani e spiega che c’è stato qualcosa che non ha funzionato nella predisposizione delle due delibere e che queste verranno immediatamente sospese.

Ciò significa che saranno cancellate le direttive che riguardavano i nuovi criteri di accreditamento dei finanziamenti regionali e quelle per le nuove tariffe. Viene così disinnescata la bomba che rischiava di far saltare in aria tutti i piani del Santa Maria Bambina che vive pressoché per intero di sovvenzioni regionali, se si eccettua qualche risibile donazione privata che di certo non è sufficiente a garantire l’attività del centro di recupero del Rimedio a Donigala.

La preoccupazione durante la riunione della commissione convocata dal presidente Domenico Gallus (Udc) era altissima, tanto che quello è stato il primo argomento affrontato nelle ore di audizione che l’assessore ha concesso. Che ci fosse tanta voglia di scacciare le nubi che si addensavano sul Santa Maria Bambina è apparso chiaro anche dal fatto che tutti i consiglieri regionali, a prescindere dalle forze politiche che rappresentano, abbiano voluto esternare la loro contrarietà a un eventuale procedimento che trasformasse il Santa Maria Bambina in qualcosa di molto simile a una residenza sanitaria assistita.

L’assessore Mario Nieddu l’ha però definito come un presidio sanitario imprescindibile, di cui l’intera Sardegna non può fare a meno, motivo per cui non ci sarà alcuna azione che ne faccia perdere le potenzialità consolidate grazie a una storia ventennale.

Il prossimo passo, oltre quello di bloccare le delibere, sarà quello della convocazione di un tavolo tecnico che dovrà studiare la soluzione che consenta alla struttura di rimanere nell’alveo dei finanziamenti per la sanità sarda e quindi di poter proseguire la propria attività. «Le garanzie fornite dall’assessore – spiega il presidente della commissione Domenico Gallus – sono state accolte da tutti noi con grande sollievo. Non avevo dubbi che ci sarebbe stata molta sensibilità su un argomento del genere, ancor più perché non è una questione riferibile alla sola provincia di Oristano, ma riguarda l’intera regione».

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